Edoardo Scipioni – Inediti

Edoardo Scipioni (1994) ha pubblicato Giaciture (Ensemble, 2021) con la prefazione di Giuseppe Nava. Alcuni suoi testi sono stati pubblicati su blog e riviste come Poesia Del Nostro Tempo, Inverso e Poetarum Silva. Ha pubblicato articoli e poesie sulla rivista triestina Charta Sporca. Attualmente vive a Varese.

 

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Così vegliamo e veglieremo. Così veglia
la forza contraria, la frattura della fiamma
che ravviva un solletico al tessuto del vento.

Ah, se ci fosse una tregua fra due corpi,
se solo l’ombra dell’essere si riassorbisse
in silenzio, sfruttando la notte come via di fuga!

 

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OLIO SULL’ERBA

A Sara

Alla fine riapri gli occhi sul segnacolo,
i Giardini Estensi si riassorbono
nelle chiavi
che fai scampanellare
nella tasca.
Quando ti alzi in me c’è pace
come se amassi davvero qualcuno.
Ti vedo il cordame delle immagini
affacciarsi sul primo futuro
poi caderti
come seta sul fondo della fronte.
Io aggiusto la postura
già da troppi anni, lo scrocchiare del collo
mi riverbera sulle spalle
come acqua tiepida fatta scivolare.
Io già mi preparo alla notturna
con sogni di ferro battuto
in un turbante di fiori inquinati
salito dagli scuri.
Ma c’è pace se adesso ti vedo
per sempre nel giorno camminare
rincorsa da ferite senza fondamenta.

 

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FINE DEL MATERIALE

Non occorre imparare ad andarsene,
ho già visto le tue spalle stanche
spegnersi su un’iperidrosi di steli.
Sei bella quando riposi sul fianco,
siamo belli come due ammalati
che se ne vanno per sentieri erbacei.
Ce ne andremo, ce ne andremo
coi morti che si amano
senza doversi guardare.
Passeremo rapidi attraverso
le immagini spacciate della vita,
sui lastricati dei morti con destrieri
che fanno breccia in placente ventose.
E ce ne andremo, ce ne andremo
per sempre tra radici ultraterrene
risalendo a luci in fuga per un vuoto
quale che fosse la tortura.