Dirceau Villa – tre inediti

VILLA DIRCEU

Dirceu Villa è nato a San Paolo (Brasile) nel 1975. Ha pubblicato quattro libri di poesia:  MCMXCVIII (Badaró, 1998), Descort (Hedra, 2003), Icterofagia (Hedra, 2008) e Transformador (Demônio Negro, 2014). Ha tradotto, introdotto e fatto le note al libro di poesie di Ezra Pound, Lustra (2011). Ha pubblicato saggi, traduzioni e altre cose in Brasile, Messico, USA, Portogallo, Galles, Argentina, Germania, Inghilterra e Spagna.

Dirceu Villa (inediti)
traduzioni dal portoghese di Francesca Cricelli

o grande alfaiate

a vida não é muito confortável       ela disse
pensa ou deve saber mas assim de qualquer forma
ela disse      uma roupa que não cabe direito
sua roupa e não cabe direito
assim é a vida

você pensa desse jeito? não        ela disse
acabou de me ocorrer a coisa                    
                  e não é verdade?

é verdade certamente    e ela: veja as luvas
que você veste na mão   sabe de cara se são certas ou não
a vida não tem isso
           ao menos não pra mim
                     é sempre caber não cabendo

olhou longe como quem precisa
recompor o mundo depois da palavra
e disse         sei como quem sente e isso não serve pra nada

esse é o problema de saber     digo
quem só sabe o que serve só sabe servir
você sabe o que não serve
ela riu
          e completou
o grande arquiteto diziam antigamente
e não o grande alfaiate

il grande sarto

DIRCE VILLA 03
la vita non è molto confortevole      disse lei
pensa o forse lo sa ma in ogni modo
lei disse         un vestito che non le sta bene
suo il vestito e non le sta bene
così è la vita

tu pensi così?
no       disse lei
mi è appena venuta la cosa
                       e non è vero forse?
è sicuramente vero     e lei: guarda i guanti
che tu indossi sulle mani     sai subito se vanno bene o meno
la vita no
           per lo meno non per me
                        è sempre uno starci senza starci bene
guardò lontano come chi deve
ricomporre il mondo dopo la parola
e disse           io so come uno che sente e questo non serve a nulla

questo è il problema del sapere     dico
chi solo sa ciò che serve solo servire sa
tu sai ciò che non serve
lei rise
        e completò il grande architetto      dicevano in passato
e non il grande sarto

transístores

e estamos livres

inspiro o ar divino de sua boca
e o crime está consumado     hoc crimen est      ninguém vai fugir
como numa catástrofe onde todos
perecem
          sob deus que aprecia nossa humana
persistência

saias sopradas saltos estalam
sapatos com presilha no tornozelo
                    um império de lindos tornozelos

seu momento amargo seus sentidos invadindo a bastilha enfim
14 juillet soprem as trombetas para a invasão;

não?

nos entretemos com uma conversa jogo-de-xadrez
enquanto você cruza e descruza as pernas trapaceando
para ver quem se perturba primeiro

madrugada
onde a trapaça deixou suas saias?
talvez na tv e nunca mais precisaremos
           de velhos transístores: sempre indecisos
como sinapses sob propaganda de bebida onde flutuam
uns idiotas suados que sorriem

sorria também,
você está sendo informado do despejo
de suas belas idéias sujas

transistor
DIRCE VILLA 02
e siamo liberi

inspiro l’aria divina della tua bocca
e il reato è fatto     hoc crime est     nessuno scappa
come da una catastrofe dove tutti
rimangono
             sotto a dio che apprezza la nostra umana
persistenza

gonne soffiate tacchi che schioccano
scarpe con fibbie attorno alla caviglia
                              un impero di caviglie bellissime
il tuo momento amaro i tuoi sensi invadono la bastiglia e infine
14 juillet soffiate le trombe per l’invasione;

no?

ci intratteniamo con una conversazione di scacchi
mentre tu incroci e disincroci le gambe imbrogliando
per vedere chi si perturba per primo

notte
dove ha lasciato le tue gonne l’imbroglio?
forse in tv e mai più ne avremo bisogno
               dei vecchi transistor: sempre indecisi
come sinapsi sotto pubblicità di bevande dove galleggiano
degli idioti sudati che sorridono

sorridi anche tu,
ti stanno informando sullo sfratto
delle tue belle idee sporche.

a terra mais distante; amor
DIRCEU VILLA

de dentro das nuvens, a mão; seu
mistério se acomoda ao silêncio
após o mais ruidoso terror; assento
de tecido giratório em carpete;

máquina de plumas negras se faz
brotar de veludo branco; espessos
cachos de perfume; plantas sentem
onde está o sol; água sobe o caule;

montar um nome de flama; dar o
nome à boca mística; ritual abrir
de uma fenda para que as palavras
deste mundo soem contra o fim; duas

artes gêmeas; todo cuidado manipula
o fogo; toda calma dota o ar de sopro;
toda concha é mão em água; todo ver
alcança a terra mais distante; amor.?

la terra più distante; amore

da dentro le nuvole, la mano; il suo
mistero si accomoda al silenzio
dopo il più rumoroso terrore,
sedia di tessuto girevole sul tappeto;

macchina di piume nere si fa
germogliare dal velluto bianco; spessi
grappoli di profumo; le piante sentono
dov’è il sole; l’acqua sotto il gambo;

montare un nome di fiamma; dare il
nome alla bocca mistica, ritualistico aprirsi
di una fenditura perché le parole
di questo mondo suonino contro la fine; due

arti gemelle; tutta l’attenzione manipola
il fuoco; tutta la calma dá all’aria il soffio;
ogni conchiglia è la mano in acqua; tutto il vedere

raggiunge la terra più distante; amore.


Dirceu Villa è nato a San Paolo (Brasile) nel 1975. Ha pubblicato quattro libri di poesia:  MCMXCVIII (Badaró, 1998), Descort (Hedra, 2003), Icterofagia (Hedra, 2008) e Transformador (Demônio Negro, 2014). Ha tradotto, introdotto e fatto le note al libro di poesie di Ezra Pound, Lustra (2011). Ha pubblicato saggi, traduzioni e altre cose in Brasile, Messico, USA, Portogallo, Galles, Argentina, Germania, Inghilterra e Spagna.

Fotografia di proprietà dell’autore

Francesca Cricelli (Ribeirão Preto, Brasile, 1982) poeta, traduttrice e ricercatrice. Ha pubblicato il libro di poesie Repátria (Selo Demônio Negro) in portoghese e italiano. É dottoranda in Studi della Traduzione presso l’Università di São Paulo. Ha organizzato, pubblicato e tradotto le lettere di Giuseppe Ungaretti ed Edoardo Bizzarri (Scriptorium, 2013), é la curatrice insieme a Bruna Bianco e Silvio Ramat delle lettere di Giuseppe Ungaretti a Bruna Bianco “Ti aspettavo nel tempo” (Mondadori, 2017). Ha tradotto “I giorni dell’abbandono” di Elena Ferrante pubblicato in Brasile “Dias de abandono” (Biblioteca Azul, 2016) e diversi poeti italiani per la collezione del Club Letterario Hussardos, come Luzi, Pasolini, Ungaretti, Leopardi, Jacopone da Todi. É stata curatrice della mostra e dell’incontro letterario “de uma estrela a outra” nel 2012 a San Paolo nel museu “Casa das Rosas” portando in Brasile alcuni poeti come Davide Rondoni, Antonio Riccardi, Mariangela Gualtieri, Lello Voce, Massimo Morasso, Gianfranco Laureatano, ha tradotto anche le loro poesie.