Danila Di Croce, tre poesie da “Dove ancora non siamo nati” (puntoacapo, 2024)

Nota di lettura di Silvia Patrizio

 

 

 

 

Nota di lettura di Silvia Patrizio in occasione della XVII ed. del Concorso Nazionale di Poesia
‘Città di Chiaramonte Gulfi – Premio SYGLA’
1 CLASSIFICATO SEZIONE D (LIBRO EDITO DI POESIA IN LINGUA ITALIANA)

Nota aggiunta al contributo il 20 luglio 2025

 

 

Dove ancora non siamo nati di Danila di Croce (Puntoacapo Editrice, 2024) sembra voler capovolgere, fin dal mistero racchiuso nel titolo, le domande esistenziali che l’essere umano, nella sua quotidiana ricerca di senso, per lo più indaga, spesso senza trovare risposta. Così, interrogativi ancestrali come ‘da dove veniamo?’ o ‘verso dove siamo diretti?’ si approfondiscono attraverso la potenza liminare della poesia, conducendoci verso un’origine che non ci appartiene a chiederci, con occhi sempre rinnovati: quanta sete ancora è da cercare, / quanta strada serve per viaggiare?. Lo stupore è la cifra della ricerca poetica della Di Croce: nasco nell’attesa, nell’appuntamento / nuovo, insperato. Ed è nella meraviglia che il verso scava solchi tra l’impotenza feconda del dire, col suo tendere sempre disatteso, e la possibilità di rinascita, promessa di luce, catarsi che, a tratti, sembra riavvolgersi in una palingenesi, come in un’immagine da capovolgere, da riguardare: domani addestrerò i polsi / a svolgere il presente, per rimetterlo / in partenza. “L’impressione è che l’autrice resti un passo indietro, come per un ritardo voluto, o tenda a sparire”, rileva Ivan Fedeli nella sua prefazione. In questo confine, nel luogo irraggiungibile di uno scarto dove il tentativo della nominazione si frange insistentemente col celarsi del senso, la poesia arriva delicatamente a coincidere con quel gesto primitivo / di sfregare anima e lingua / alla ruvidezza del buio/ e nella grotta delle mani /attendere alla luce […] / perché l’incanto duri.

 

Silvia Patrizio

 

 

 

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Senza nulla togliere e nulla
aggiungere all’accadimento
del vero, al dichiararsi delle prove,

passarti attraverso senza che l’uscio
avverta il peso delle ossa,
l’antinomia dei passi;

tenerti addosso – strazio e amore –
come in una deposizione.

Così cercare solo il lampo
che tutto squarci il velo del mio tempio.

 

 

 

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Non è che dispersione questo inganno
di lago che tracima e annulla gli argini,
è coltre liquida la vastità.

Cercarti a valle, nel patto che salda
l’altezza dei monti; sondare la battigia
perché è il detrito che parla del vento
e vince la spuma: da qui si nasce.

Vestire il sacco alla parola fiera
del dis-corso, poi rintracciare il tono
elementare dove la strada apre
a un altro viaggio, a una con-versazione.

 

 

 

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Troviamoci nella lingua semplice
dell’altura, che trafigge il cielo
e lo spodesta, nell’orbita esatta
dell’onda, ghirlanda di luce.
O nel silenzio cavo di una sera
che non sa morire e rinascere
se tu non parli:
da te a me non sa passare
senza svestire l’indicibile.

 

 

 

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Danila Di Croce è docente di materie letterarie e latino al Liceo Scientifico di Atessa (CH).
Dove ancora non siamo nati (puntoacapo, 2024) è il suo ultimo libro di poesia, già vincitore nel 2023 come silloge inedita al Premio Lago Gerundo e al premio Arturo Giovannitti. La sua prima raccolta poetica, Punto coronato (ed. Carabba), è del 2011. Più recentemente ha pubblicato Ciò che vedo è la luce (peQuod, 2023), opera vincitrice al Premio InediTO – Torino 2022 e nel 2024 prima classificata al Premio Vito Moretti, terza al Premio Città di Como, quinta al Premio San Domenichino, Premio della Giuria a Città di Latina e finalista ai premi Europa in VersiVersante ripido e Gozzano. Con poesie e sillogi inedite ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in importanti concorsi nazionali e internazionali (tra i quali il Premio Gozzano, Sinestetica, Città di Aqui Terme, Poesia Onesta, Lago Gerundo, Daniela Cairoli, Chiaramonte Gulfi, Arturo Giovannitti, Città di Sant’Anastasia, Bo-Descalzo, Ossi di Seppia, Montano, Arcipelago itaca, Gianmario Lucini). Suoi testi sono presenti su diversi blog e antologie legate a premi letterari; figurano, inoltre, nel Settimo repertorio di poesia italiana contemporanea (AA. VV., Arcipelago itaca, 2023) e su Distanze verticali. Escursioni poetiche sulla montagna (Macabor Editore, 2024, a cura di Irene Sabetta).
Danila Di Croce è stata, inoltre, membro di giuria in alcuni concorsi di poesia.

 

 

 

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© Fotografia di proprietà dell’autrice.