Claudia Maria Franchina (classe 1990) ha pubblicato le raccolte di poesia Cenere Organza (Eretica edizioni, 2021), Erebo (2022, Nulla Die edizioni) e Il gioco uno a cinque del tamburo (Giuliano Ladolfi editore, 2024); sempre nel 2021 è uscito il racconto breve L’attesa nell’antologia Hostaria Patrizia, curata da Pietro Macchione editore. Testi e note critiche sono apparsi sulla rivista cartacea Articoli Liberi e online su Atelier Poesia, rrcorsi, Poesia del nostro tempo, Poesia Ultracontemporanea: un’antologia permanente, Il tasto giallo. Si segnalano infine alcune traduzioni per la rivista francese Francopolis e il Centro cultural Tina Modotti.
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L’acedia mi bacia sulla fronte
Con labbra di giglio e sconfinati
Stormi. Grazia – io chiedo
Tregua – Che venga la Musa altera
Strisciando, che mi trasformi in notte.
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Miraggio di queruli paesaggi
Rintocchi sull’acqua di baccante.
Lanterne, cupe gondole – le croci
Dall’oro della cupola che frange
La malizia in fasto di palude.
Arlecchino, il medico demonio
Appesta Colombina tra le braccia.
Luna piena chiamante la risacca –
Che la piazza inghiotta il Carnevale.
Dal fondo veniamo con le larve
Al fondo per gettare il vostro male.
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Esercizio di retorica in-civile
«È ottima la chiusa – l’emozione,
Il ritmo incalza il tragico franare
Dei giorni, che visione, vita vera
E semplice – hai notato quell’immagine?»
Di cosa si dovrebbe oggi parlare?
Il secolo ci ha tutto perdonato
Col fallo che ha violato ogni misura,
La noia dirottata sul ciarpame
Del male nella testa che rintrona.
I genitori orfani,
il sangue alle lenzuola,
La guerra che dirompe
– Il corpo del vicino –
Mercurio nella carne
Malata sempre buona
Nel piatto – «Pronto? Parlo
Col dottore? Sento
Pungere alla gola».
Tepore di cometa con la polvere
Che affama per incanto gli occhi ignari.
Vi prego in vaniloqui di guardare:
Son centoquarantotto i miei traguardi –
L’inganno miserabile, claustrale.
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© Fotografia di proprietà dell’autrice.