C’è un fuoco da portare, poesie di Christian Tito, a cura di Perìgeion (Pietre Vive Editore, 2022).
Con un saggio di Giusi Drago e una nota (su Cristiano De Gaetano) di Roberto Lacarbonara.
In copertina opera di Cristiano De Gaetano, Mods, 2010 – Collezione Stefania Pellegrini
Per ordinare il testo sul sito della casa editrice Pietre Vive
Notizia sul testo e presentazione
In libreria dal 9 aprile
Dalla quarta di copertina:
C’è un fuoco da portare, a cura di Perìgeion, edito da Pietre Vive, offre un’ampia panoramica del lavoro in versi di Christian Tito, poeta e artista poliedrico, attraverso una scelta dei suoi testi più significativi e numerosi inediti. Ne emerge una poesia nitida e coraggiosa, che si confronta con la contraddizione e si sente vicina agli sconfitti, «poiché la vittoria appare chiara e vacua in questo mondo».
In copertina, un’opera di Cristiano De Gaetano dialoga con i versi di Tito: due autori di talento prematuramente scomparsi, legati entrambi alla città di Taranto.
Dalla prefazione
di Giusi Drago
«Raccogliere in un libro le poesie di Christian Tito (Taranto, 1975-2018), autore e amico scomparso troppo presto, ha richiesto un complesso lavoro di curatela corale e affettiva: abbiamo riletto i suoi libri e guardato i suoi cortometraggi spinti dal desiderio di darne testimonianza e oppressi da un senso di orfanità. Ma anche grati, perché quella che via via abbiamo potuto ascoltare è una voce sempre più incisiva, accesa, capace di confrontarsi con la realtà. Ne è nato un libro che speriamo sfugga a una definizione univoca e sia capace di restituire la fisionomia e la crescita di questo singolare autore, che amava definirsi «farmartista». C’è un fuoco da portare non è un’opera omnia e non è nemmeno un’antologia critica – noi della redazione di Perìgeion gli siamo stati, e gli siamo, troppo vicini». […] Il libro si apre con la sezione «Ai nuovi nati», perché è l’ultima plaquette pubblicata in vita da Tito e dedicata ai figli, e si chiude con alcune delle poesie inedite tratte da Da dove sto scrivendo, il testo che Christian stava preparando quando è mancato. Abbiamo poi cercato di preservare un aspetto che ci è parso significativo, ossia l’andamento dedicatorio come principio ordinatore nelle varie partizioni: ai figli, al padre, alla moglie, a chi “esiste, resiste, trasforma”. […]».
Una nota necessaria su Cristiano De Gaetano
di Roberto Lacarbonara
«Le sagome di legno che Cristiano De Gaetano ha ritagliato e poi dipinto (scolpito? modellato?) con la cerapongo mostrano ritratti a mezzobusto oppure gruppi (di famiglia, di pari, di perfetti sconosciuti); via i contesti, via gli sfondi, via la storia, isolati nella decisa e recisa sforbiciata dello scontorno, sono tutti – e forse siamo – personaggi, pedine, sagome. È solo l’osservazione lenta, ripetuta, al limite dell’ossessione e del voyerismo, a collocare una vita anonima dentro un’opera d’arte e ficcarci nel mezzo anche le smorfie, gli ammiccamenti, la nostalgia.
“Io invece so benissimo chi sono i poveri cristi/ che devo crocifiggere” scrive Chistian Tito in una delle sue Farmacie. E attorno a questo verso si avvita il dialogo muto tra i due autori tarantini, ignari l’un dell’altro eppure inevitabilmente attratti. […]»
Presentazone libro
Il libro sarà presentato sabato 9 aprile alle ore 18.00 presso lo spazio culturale FactoryBo, in occasione dell’evento di Bologna in Lettere 10th Băbél – Stati di alterazione AZIONE 13. La serata sarà dedicata alla poesia e a Taranto. Un omaggio ai poeti Christian Tito e a Cosimo Ortesta in occasione dell’uscita delle loro nuove opere: C’è un fuoco da portare, di Christian Tito (Pietre Vive Editore) con Giusi Drago, Nino Iacovella e Francesca Del Moro, e Tutte le poesie, di Cosimo Ortesta (Argolibri) con i curatori del volume, Vito M. Bonito, Jacopo Gavalotti, Giacomo Morbiato.
Sito di Perìgeion per una rassegna delle attività letterarie, artistiche e critiche di e su Christian Tito.
Poesie tratte dall’ultima sezione Da dove sto scrivendo (2018)
Le parole non sono belle
non possono esserlo
mai
non amo le parole
amo ciò che le parole possono dire,
quello che devono
e come lo dicono
per questo, semplicemente,
ogni giorno mi chiedo:
quanti uomini posso amare?
per questo, semplicemente,
poiché amo tutti gli uomini,
di uomini ne amo pochissimi.
*
L’ALBA DENTRO L’IMBRUNIRE
E ora
(che ogni cosa è a fuoco)
dillo
è solo colpa tua
se non traduci in segni
la tua voce
nient’altro serve a tenerti
vivo e in piedi nel mondo
(fosse anche tutto storto
e con una corda al collo)
nessuno se non lei
può dirti fallo
perché se non sei tu
(a farlo)
nessuno lo farà.
*
Da bambini giocavamo a calcio dappertutto
spostavamo persino siringhe
temendo unicamente di bucare il pallone
in campagna con Nico finivamo spesso
coi ginocchi insanguinati,
ma eravamo felici
il nostro gioco non poteva finire
ricordo Emanuele, lo stopper,
non era un fenomeno
se non nel tenere alto il morale di tutti
prendeva in giro anche il padre eterno
il fruttivendolo un giorno non l’aveva capito
così prese un peso da un chilo
e gli sfondò la testa
il gioco di Emanuele finì così
il nostro dura tutt’oggi
talvolta ancora sangue
ma non dalle ginocchia
certe volte, ancora oggi, siamo felici.
Note ai testi
L’alba dentro l’imbrunire, da Prospettiva Nevski di Franco Battiato, è stata ispirata dalla lettura del libro Lavoro da fare (Dot.com Press, Milano, 2017) di Biagio Cepollaro.
Da bambini giocavamo a calcio dappertutto è dedicata alla memoria di Emanuele Buccoliero; compagno di squadra generoso e pieno di vita, barbaramente ucciso per una banale lite nel 1997.
C’è un fuoco da portare,/ da passarci di mano,/ da restituire alla terra.
Christian Tito (Taranto, 1975), poeta, scrittore, film-maker, musicista… «farmartista» (come amava definirsi). Tra i suoi cortometraggi: I Lavoratori Vanno Ascoltati (2012), 130kmh, con Marco Benozzati (2014), USA l’America (2014), Somewhere (2015), Lo spirito del mare, con Nicola Sisci (2016). Tra le sue pubblicazioni: Dell’essere umani (Manni, 2005); Tutti questi ossicini nel piatto (Zona, 2010); il romanzo epistolare scritto insieme a Luigi Di Ruscio Lettere dal mondo offeso, a cura di Enza Valpiani (L’arcolaio, 2014); Ai nuovi nati, poesie, pubblicato nel 2016 dal Circolo Culturale Seregn de la Memoria, edizione degli Amici del Libro d’Artista, nella collana “Fiori di torchio” a cura di Corrado Bagnoli e Piero Marelli, con una incisione di Alejandro Fernàndez Centeno. È stato cofondatore e propulsore del blog poesia e arte contemporanea Perìgeion, nonché infaticabile divulgatore e scopritore di poesia, a Milano (dove viveva e lavorava), Bologna (dove ha studiato) e altrove. È mancato all’amore della famiglia e degli amici nel giugno del 2018.
© Fotografia di Donatella D’Angelo.
*Nel testo il verso citato è presente nella sezione Ai nuovi nati (2016-2018).