Pietro Tripodo
Da “Prato pagano” autunno 1986 inverno 1987 nn. 4-5
Da Amplitudine del sole
Pioggia estiva o nube, improvvido viene
Amore. Schianta le spume dei flutti
il tempo. I lampi abbagliano i cuccioli
ignari, se la furia è intempestiva.
Così è tale che muore, il desiderio.
Ora una vergine sorride, ora
che vecchio tremo del suo splendore.
Le galassie scaglia nel suo eterno,
schianta le spume dei suoi flutti il tempo.
Beppe Salvia
Da “Prato pagano”, n. 2 – 1980
Non luci non serene passioni di
nuda castità dimorano gli umani,
ma vagabonde mete ed improvvise
rauche voci come fosser nodi
d’un filo che circonda, perimetro,
la rete che pescano; refe, mite
artificio che sospirando filano
arcolai opachi come vetro,
e pur d’umane ammende è colma sfera
ogni speranza, lume nuovo vedo
nel filo nel vetro, dietro la vera
vita la sorte ch’e un sospetto, sete
appagata d’altra sete, serica
brezza che muove cespi dell’erica
minuta, tela c’ha perle rosee
luci serene occhi degli umani.
A sinistra una rara foto di Pietro Tripodo, scattata il 24 luglio 1993 a Civitella D’Agliano, ai lati Claudio Damiani e Gabriella Sica, al centro l’artista Bizhan Bassiri, i cui disegni compaiono su “Prato pagano”.