Anna Maria Farabbi è poeta, narratrice, saggista e traduttrice. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo, per la poesia, Adlujè (Il ponte del sale, 2003), Dentro la O (Kammer edizioni, 2016), Abse (Il ponte del sale, 2013), la casa degli scemi (lietocolle 2017); per la narrativa leièmaria (lietocolle, 2013), Il canto dell’altalena, La tela di Penelope e Kate Chopin – racconti con saggio e traduzione dell’autrice (Al3vie e Piedimosca, 2021); per la narrativa per ragazzi Caro diario azzurro (Kaba edizioni, 2013) e La notte fosforescente (Kaba edizioni, 2020); per il teatro La morte dice in dialetto (Rossopietra, 2013). Dirige la collana Signature per Terra d’Ulivi, la collana Gocce per Kaba edizioni e la collana Arca in coedizione tra Piedimosca e Al3vie che ha accolto nel 2022 La via del poco.
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Inediti da “la casa degli scemi e gli scemi”
è quello che è
la poesia canta
anche dai miei buchi del naso
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marcia della pace
una dice in curdo il taglio del vento quando recide la lingua durante l’esodo
una dice in palestinese il diapason dell’acqua della compassione
nelle orecchie dei morti
una dice in dari le parti del corpo sbranate dalle mine antiuomo
una dice in amarico i vagiti espirati tra le migliaia di sfollati
una dice in ucraino i volteggi assassini dei droni
una con tutte le altre ha perso l’origine del suo ombelico
e assomiglia alla polvere
ai calcinacci alle scarpe sfondate alla carcassa di un cane
alla bambolina di pezza a braccia aperte a cui hanno ucciso
la sua bambina
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consegna il canto come se non l’avessi fatto tu
è venuto se ne andrà
concreto nel respiro
il chiaro della tua povertà
l’eclissi del tuo dolore
l’innamoramento che a ogni passo ti spoglia
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© Fotografia di proprietà dell’autrice.