Adriano Cataldo, originario del Cilento, è nato nel 1985 in un Paese che non esiste più: la Repubblica Federale Tedesca.
Dal 2008 ha iniziato a pubblicare su blog, riviste e collettanee di poesia contemporanea. Ha precedentemente pubblicato una raccolta (Liste Bloccate, 2018) e due autoproduzioni (Amore, morte e altre cose compostabili, 2019; Come poter dire alla fine, 2020).
Organizza reading ed eventi di promozione della poesia in Trentino e Campania, partecipando alle attività del Trento Poetry Slam e dell’Università Popolare del Cilento. È stato tra gli ideatori del festival Poè di Trento. Ha creato il movimento Breveintonso, di cui ha curato la pubblicazione della raccolta Poesie il cui titolo è più lungo della poesia stessa (2017). È stato tra gli autori de La Trento che vorrei (Helvetia, 2019) e Le parole e il consenso (Castelvecchi, 2021).
Cura la rubrica radiofonica Il pubblico della poesia su Sanbaradio ed è membro della redazione del blog letterario Poesia del nostro tempo.
Ha ideato il progetto di poesia e musica Electro Montale e Subalterna. Vive a Trento.
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Poesie da “Famiglia nucleare” – pref. di Sonia Caporossi
Delta3, Letture Meridiane
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Un tempo era la pagina bianca.
Oggi, diverso il supporto, intatto l’abisso.
Presente ovunque,
il consentito è un dissentito dire.
Oggi è quarantena ovunque
e noi giochiamo e siam giocati
che è come dire: “la condanna d’esser nati”.
Oggi siamo gettati ovunque,
e ci sorprende quanto abisso
porti in dono ognuno
per non esser stato cittadino.
Oggi si guarda,
mentre dorme quello spirito guerriero
che dentro è ruggine.
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Sul tavolo l’agenda
il fine settimana:
in pagina due giorni.
Gli angoli dei giorni
risvolti del da farsi
assente del presente.
E tenue nel presente
qualcosa ognuno tira
a sé per dire noi.
L’applauso che succede
bare, portate in spalla.
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Giorgia
Spezzo questo pane che ci fa più italiani
È questo il vostro posto sopra queste mani
Voi siete i nostri figli, fatevi sfamare
Non è questo un sussidio ma l’inno nazionale
Dio famiglia patria spaghetti mandolino
Se avanzano seguitemi se no perseguitate
Quelli che vi rubano famiglia patria dio
Prima gli italiani prima ciò ch’è mio.
La volta è quella giusta e noi siamo celesti
Il resto è pensier unico, è l’unico pensiero
di chi odiando unisce e se ne va sicuro,
e l’ombra sua non cura che
Omosessuale 1 omosessuale 2
Il Negro numero 1 e quello con il 2
E tutto va rinchiuso, offerto in sacrificio
La nostra patria è questo, un fuoco fatuo d’artificio.
Mi chiamo madre italiana cristiana
Andate pure in pace.