Atelier 81
“Uno sguardo più ampio”
EDITORIALE
Uno sguardo più esteso
Negli scorsi editoriali abbiamo operato una sorta di sintesi sulla linea, sugli obiettivi e sui risultati dei primi vent’anni della nostra rivista, con il fine di riprendere senza tentennamenti la strada tracciata fin dal primo numero.
Nonostante il nostro impegno, non abbiamo temuto di porre in luce anche le difficoltà che abbiamo incontrato e che stiamo incontrando in un mondo in cui la maggior parte della contemporanea produzione in versi viene “appiattita” in un mare magnum, sommerso dalla mediocrità, dalla banalità, dall’improvvisazione e soprattutto dall’incapacità di valutazione.
«Atelier» non abdica all’imperativo categorico di presentare autori che, a giudizio della direzione, presentano caratteristiche di eccellenza. Si può sbagliare, certo, sia perché ogni criterio è determinato da princìpi epistemologici che possono anche non essere condivisi (in tale settore, tuttavia, non abbiamo mancato di indicarli con chiarezza e di motivarli) sia perché soltanto la Wirkungsgeschichte o “storia degli effetti” (Gadamer) conferirà la sanzione definitiva. Ad ogni modo, per mettere in moto un processo di valutazione è fondamentale rischiare, come abbiamo sempre operato, promovendo i giovani e gli autori lasciati al margine dai “giri” ufficiali.
A partire da questo numero, la rivista intende affrontare l’ambiente della poesia con uno sguardo più esteso, con uno sguardo internazionale, applicando i medesimi strumenti critici che hanno contraddistinto il lavoro precedente, finalizzato alla poesia italiana. Con questo non intendiamo affermare che l’attenzione alla produzione estera sia una novità; ricordiamo soltanto il n. 30, curato da Federico Italiano e dedicato interamente alla poesia europea, la presentazione di diversi autori stranieri nella rubrica “Voci”, i saggi dedicati alla poesia di alcune nazioni e la pubblicazione online di testi di poeti stranieri.
Quale il mutamento allora?
Se durante i primi vent’anni lo sguardo prevalente e urgente è stato dedicato alla produzione italiana con uno sguardo all’esterno, d’ora in poi lo sguardo prevalente sarà dedicato alla produzione estera senza trascurare la nostra nazione.
Secondo tradizione, il nostro lavoro non sarà limitato a una “vetrina” di scrittori più o meno famosi, ma tenterà di analizzare il contesto storico e socioculturale entro il quale essi operano.
Se l’arte, come pensiamo, rappresenta la più completa forma di conoscenza, il nostro lavoro ambisce a “ricostruire tramite la poesia il volto di questa inquieta età”, che noi abbiamo chiamato “età globalizzata”, la quale in pochi decenni ha cambiato e sta cambiando il modo di pensare, di lavorare e di vivere della quasi totalità dell’umanità.
In secondo luogo, ci impegneremo a portare i nostri autori all’estero mediante la pubblicazione delle loro opere in tutte le parti del mondo.
Progetto impossibile? Valutare a mente fredda questo obiettivo veramente «fa tremar le vene e i polsi», come direbbe Dante, ma proprio una simile ampiezza di progettualità ha caratterizzato la nostra rivista, sorta ai margini della nazione (“nel profondo Nord”) per opera di due sconosciuti, privi di appoggi, di sostegni finanziari e “allergici” a ogni condizionamento politico, una rivista che non ha mai cercato il consenso dei potenti e che si ostina, nonostante l’“invisibilità” della poesia, a credere fino in fondo a tale progetto.
Più che ai risultati noi stiamo pensando alla mole gigantesca di lavoro che ci attende, ma siamo certi di “contagiare” altri giovani e altri meno giovani, oltre a quelli della redazione, i quali sappiano unirsi a noi e accogliere la fiaccola che intendiamo trasmettere loro nella fede in un’attività compositiva, critica ed editoriale, capace di unire tutti i popoli, di rivelare il volto dell’inquieta nostra epoca e di prospettare un futuro di speranza.
Giuliano Ladolfi
SOMMARIO
Editoriale
5 Uno sguardo più ampio
Giuliano Ladolfi
7 In questo numero
Guido Mattia Gallerani
Dibattito
8 La mia Africa
Davide Brullo
11 La mia Italia
Giuliano Ladolfi
15 (Se) la mia nonna (avesse le ruote…)
Matteo Fantuzzi
Saggi
17 Per chi suona la cetra di Omero
Interpretazioni, integrazioni, risonanze dei poemi omerici in opere di
scrittori moderni e contemporanei
Marco Beck
L’intervista
41 “Tanto assomiglio al mare”: intervista a Giuseppe Conte
Alessandro Rivali
Interventi
48 La Mondadotri e il “plufista”
Giuliano Ladolfi
Voci
Katharine Coles – Antarctica
52 Traduzione e introduzione di Marco Bini
54 Testi
Davide Bregola – Una felicità sbagliata (poesie per burattini e grammofono)
72 Presentazione di Chiara Bernini
74 Testi
Simone Marcelli – Ecco la mia passeggiata notturna
81 Presentazione di Giulio Greco
83 Testi
Letture
Poesia
88 Edmondo Busani, “Itaca non esiste”
Angelo Cipollina
89 Luca Ariano, “Ero altrove”
Marco Bini
Narrativa
92 Giulio Greco, “In concerto”
Giuliano Ladolfi
Premio letterario di poesia, critica e traduzione
95 “Atelier: vent’anni di poesia”: bando
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