ARAUJO

Susana Araújo – da “Dívida Soberana” (traduzione di Daniela Di Pasquale)

ARAUJOSusana Araújo è autrice della silloge poetica Dívida Soberana (Mariposa Azual, 2012); nel 2010 la prima versione (inedita) di questa raccolta è stata finalista del Premio Rivelazione dell’APE, l’associazione portoghese degli scrittori. È autrice dell’opera teatrale O Ringue, allestita nel 1997 dalla compagnia Última Cena, per la regia di Ávila Costa. È autrice di poesie, narrativa e saggi pubblicati da fuggitive riviste letterarie. Ha studiato teatro presso l’IFICT, istituto portoghese di formazione, ricerca e creazione teatrale, lavorando come attrice fino alla sua partenza per l’Inghilterra. Ha studiato letteratura all’Università di Lisbona, mentre ha concluso la sua laurea specialistica a Warwick e il Dottorato nel Sussex. Lavora come ricercatrice e docente presso il Centro de Estudos Comparatistas dell’Università di Lisbona, dove coordina il progetto CILM – Cidade e (In)segurança na Literatura e nos Media (Città e Insicurezza nella Letteratura e nei Media). Oltre a scrivere poesie, estrae spade dalla gola. E sputa fuoco.


 Susana Araújo
da Dívida Soberana [Debito sovrano], Lisboa, Mariposa Azual, 2012
traduzione dal portoghese di Daniela Di Pasquale.

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I testi tratti dalla raccolta Dívida Soberana © 2012 di Susana Aráujo sono riprodotti su autorizzazione delle Edizioni Mariposa Azual.
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FLUTUAÇÕES
araujo
Quando o montante cambial e os seus
derivativos não são o que assomam, a
tarde torna-se noite e tu choras como
uma coroa de corvos para logo
adormeceres no meu ombro

Porquanto o amanhã é substância
de especulação, o teu coração é causa
macroeconómica deste respirar na
cozinha às escuras ao som assíduo da
máquina de lavar

Se é verdade que os nossos membros
não agem, apenas reagem passivamente
às consequências de ventos, como talas
de gesso branco nas junturas turvas
dos mercados,

Então deixa-me receber os teus beijos
como moedas de chocolate.
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SPREAD

A colcha branca conhece o lucro do
diluído acervo que se estende anguloso
sobre mar incerto. Reúne no húmido centro
os resultados do nosso câmbio (como aliás
ficou demostrado em extrato integrado)

Na performance da métrica que
nos torna igual à diferença entre
o custo do capital (total) e a reposição do
seu investimento (impossível), arquejam
dobradas as tuas pernas dispersas
partidas, abaladas (i.e. das minhas
já desenlaçadas).
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DÍVIDA SOBERANA

A Topix agrega títulos de todo o mercado, nós
somos o produto humano desperdiçado. Esta
mesa tem abas que se fecham (assim como
eu desarmo): sentamo-nos sobre a toalha
inteira, falando nessa língua vossa
(estrangeira).

Até à noite em que não valerá a pena.
Desvalorizada a morte é uma pedra (ou
será moeda) lançada pela janela. O Estado
inclina-se para a frente e na calçada jazem
corpos desempregados.

A gargalhada de amigos, ignorante e alienígena,
não tem tradução. Apesar disso, procuras cego a
tua audiência fiel e bêbada. Eu olho para o prato:
um caroço de azeitona no centro dos nossos
valores.

Enquanto o meu país se desmorona, guio-vos em
roteiros de lazer, fantasia que me reverte para
outro corpo, outra
nação.

Aqui (no rectângulo da nossa agregação),
somos a esfera indirecta do Fado
côdea de pão em mesa molhada,
peso morto sem obrigações nem
garantias.
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traduzione dal portoghese di Daniela Di Pasquale
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FLUTTUAZIONE

Quando l’ importo cambiario e i suoi
derivati non sono ciò che assomma, la
sera diventa notte e tu piangi come
una corona di modiglioni per subito
addormentarti sulla mia spalla

Poiché il domani è sostanza
di speculazione, il tuo cuore è causa
macroeconomica di questo respirare in
cucina al buio al suono assiduo della
lavatrice

Se è vero che le nostre membra
non agiscono, solo reagiscono passivamente
alle conseguenze dei venti, come stecche
di gesso bianco sulle giunture torve
dei mercati,

Allora lasciami ricevere i tuoi baci
come monete di cioccolato.
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SPREAD

La coltre bianca conosce il lucro della
diluita raccolta che si estende angolosa
sul mare incerto. Riunisce nell’umido centro
i risultati del nostro cambio (come tra l’altro
viene dimostrato nell’estratto conto)

Nella performance della metrica che
ci rende uguali alla differenza tra
il costo del capitale (totale) e il recupero del
suo investimento (impossibile), si curvano
piegandosi le tue gambe disperse
spezzate, traballanti (i.e. delle mie
già districate ).
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DEBITO SOVRANO

Il Topix aggrega titoli da tutti i mercati, noi
siamo il prodotto umano dilapidato. Questo
tavolo ha falde che si chiudono (così come
io disarmo): sediamoci lungo tutta
la tovaglia, parlando in questa vostra lingua
(straniera).

Fino alla notte in cui non varrà la pena.
Svalutata la morte è una pietra (o
forse moneta) lanciata dalla finestra. Lo Stato
si china in avanti e sul selciato giacciono
corpi disoccupati.

La risata degli amici, ignorante e aliena,
non ha traduzione. Eppure cerchi cieco il
tuo pubblico fedele e ubriaco. Io guardo nel piatto:
un nocciolo di oliva al centro dei nostri
valori.

Mentre il mio paese crolla, vi guido per
itinerari di piacere, fantasia che mi trasforma in
altro corpo, altra
nazione.

Qui (nel rettangolo della nostra aggregazione),
siamo la sfera indiretta del Fato
crosta di pane sul tavolo bagnato,
peso morto senza obbligazioni né
garanzie.
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Susana Araújo è autrice della silloge poetica Dívida Soberana (Mariposa Azual, 2012); nel 2010 la prima versione (inedita) di questa raccolta è stata finalista del Premio Rivelazione dell’APE, l’associazione portoghese degli scrittori. È autrice dell’opera teatrale O Ringue, allestita nel 1997 dalla compagnia Última Cena, per la regia di Ávila Costa. È autrice di poesie, narrativa e saggi pubblicati da fuggitive riviste letterarie. Ha studiato teatro presso l’IFICT, istituto portoghese di formazione, ricerca e creazione teatrale, lavorando come attrice fino alla sua partenza per l’Inghilterra. Ha studiato letteratura all’Università di Lisbona, mentre ha concluso la sua laurea specialistica a Warwick e il Dottorato nel Sussex. Lavora come ricercatrice e docente presso il Centro de Estudos Comparatistas dell’Università di Lisbona, dove coordina il progetto CILM – Cidade e (In)segurança na Literatura e nos Media (Città e Insicurezza nella Letteratura e nei Media). Oltre a scrivere poesie, estrae spade dalla gola. E sputa fuoco.

Fotografia di João Ribeirete, Santiago 2010 (proprietà di Susana Araújo).

Daniela Di Pasquale si è laureata in Lettere Moderne nel 2002 (Università di Milano), con una tesi in Lingua e Letteratura Portoghese e ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Letterature Moderne e Comparate nel 2006 (Università di Genova), con una tesi di comparatistica letteraria luso-italiana (Metastasio al gusto portoghese. Traduzioni e adattamenti del melodramma metastasiano nel Portogallo del Settecento, Aracne, 2007). Dal 2007 al 2013 è stata borsista di post-dottorato presso il Centro de Estudos Comparatistas dell’Università di Lisbona, dove ha condotto un progetto di ricerca sulla ricezione di Dante in Portogallo.
Traduttrice letteraria dal portoghese all’italiano, ha lavorato per Cavallo di Ferro e ha recentemente tradotto la silloge poetica di Ricardo Gil Soeiro (L’apprendista di enigmi, Aracne, 2012). Ha svolto attività di docenza universitaria in Portogallo nell’ambito della cultura italiana e della traduzione, con particolare interesse per il teatro, l’opera lirica e la poesia. Molteplici sono i riconoscimenti ottenuti per la sua attività di prosatrice. In poesia ha pubblicato Mater Babelica (Faloppio, LietoColle, 2014).