Stefania Onidi (1973) vive e lavora a Perugia come insegnante. Si occupa parallelamente di poesia e pittura. Ha pubblicato Archivio del bianco (Terra d’ulivi, 2020), la silloge illustrata Quadro imperfetto (Bertoni, 2017).
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Bipedi eretti abituali
il mento sporgente
– perché cominciammo a guardare
le stelle, diranno.
Ci accoppiammo per fame
forgiammo l’amigdala
per gestire il progresso
la paura.
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Per istinto aprimmo la bocca
fu l’impatto con l’aria
a provocare la contrazione
muscolare del volto.
La lingua per gridare.
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Dimenticando la matrice
l’alveo del principio
cercando
un alibi con occhi d’agnello
simile a un padre una madre
a un bambino che ha paura
che a volte piange o sorride.
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Anni che prevedono
il collasso di ecosistemi
la crisi idrica
il riscaldamento globale
Antropocene, dicono:
stare nel buio e non saperlo.
Ce ne andremo tutti
per nostra stessa mano
senza dimensione
verso un silenzio.
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Le nostre figure tremano
nella combustione
si sbriciola l’osso ioide
custodiamo in bocca isole bianche.
© Fotografia di Angelica Sticca