Dimitri Milleri
Da “Sistemi”
L’ipermnesia colpisce prima il cuore,
le statue degli affetti come fiori
finti nei cimiteri
le miniature esatte del vissuto.
Si perde il filo, tanto è quel nitore:
si dice mucchio di spire
che un corpo fa dormendo
terra magra,
rosso degli occhi chiusi.
Eppure, guardala nel troppo dei ricordi
la matassa di nomi battuti a pioggia, la spranga
ferruginosa, la data, la ricorrenza
che il disperdono fisso non arretra.
*
Se il vento muore la retta del mare
collassa e si provano tutte, ma resta
fisso comunque l’interno dell’occhio-mare.
Fra le stagioni si apre una distanza
come fra caste, il server fa le lucciole
tutto d’un colpo nel maggese, i forasacchi
dentro le orecchie dei cani.
L’estate
cade dal cielo come un’overdose.
Se il vento muore si provano tutte, ma resta
comunque fisso l’interno dell’occhio-mare.
*
VI
Sono tornato e abbiamo urlato, come sempre
scherzato sulla droga e la famiglia, preso colpi
su petto e schiena, nonna che rideva.
Parlato di che accade agli escrementi
dei cani, quando la barra falciante…
Ti ho chiesto dei vaccini, mi hai risposto
lo spazzolino elettrico, nel cellophane.
Fotografia di proprietà dell’autore.