Annamaria Ferramosca
Due inediti
quando le previsioni raggiungono
la massa critica
il quadro intero deflagra
si può agire ormai
solo per occhi per mani
stringendone infinite
sgomenti emergere dal fango
salvando pochi semi superstiti
poi risalire i fianchi del vulcano
raccogliere lava lapilli
versare sul tavolo l’agglomerato
farne un totem fermacarte a fermare
tutto il caos che piove dalla fronte
il tremore stupito dei neuroni
lo spin ha invertito il suo giro
matte spirali innescate
ribaltate gravità e latitudini
contratti i fili che fanno verticale la postura
così che siamo rovinati fino a terra
e sulle caviglie – erano alate –
sta colando resina vischiosa
prima che faccia notte
prima che la bambina impari a sillabare
dobbiamo
ricomporre l’asse spezzato
liberare il volo aprire
nuove misure all’orizzonte
*
avevo una così salda fiducia nella musica
quel suo volersi svelare – come la vita –
alterna vicenda e vera
tenera euridice a volte
a volte mènade sul carro furibonda
il Maestro si mostra di spalle
il démone si aggira nell’orchestra
la pelle si assottiglia
m’imbratto di vinomiele il corpo
il canto rossoprofondo dalle arterie
s’inerpica su rami altissimi
l’aria s’attorce s’annullano i giuramenti
dall’alto Garberek
come fossero sipari
sta dispiegando aurore boreali
a larghe bracciate il suono
semina smania trance abbandono
si fa rete noi resi prigioni
eppure siamo tutti in amore
fermatevi fermatevi vi prego
ché già dimentico i nomi
ché più non mi figuro
né fine né futuro
riconoscere così le solitudini
le nostre molecole disaggregate
qualcuno ci strapperà domani
gli ultimi legami covalenti
dopo questo tempo concentrato
di comune gioia ma
resteremo sempre disponibili a
nuove fusioni nuove strutture originali
altre magnifiche ipnosi
ritmi d’amore e litanie luttuose
e sempre vorrò consegnarmi al
cantosilenzio all’inaudito
ne avvertirò l’accostarsi
l’inarrestabile invisibile invasione
saremo sirene
sulle fiancate delle navi a propagare
sia pure un tenue brusío stordite
dal mistero a stordire
poi mute inabissarci
Fotografia di proprietà dell’autore