Giovanni Perri nasce a Napoli nel 1972. Consegue la laurea in lettere moderne con una tesi in storia dell’arte medievale. Nel 2017 pubblica “e mi domando la specie dei sogni”, sua prima raccolta di poesie, per le edizioni Terra d’ulivi. È presente in diverse riviste e antologie. Giovanni Perri
Inediti
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Cose
Ho sistemato, sai, con cura, ogni piccola cosa: il rubinetto che perde,
la scala che dà al seminterrato, il piede del tavolo in giardino. Ho messo
persino una lucina al ripostiglio, che tanto, dicevi, mancava. E ora che tutto è a posto
in questi cavi minuscoli del giorno, io mi sistemo: e riesco persino a parlarti, per ogni
goccia, passo, inclinatura del mondo.
A volte, lascio il televisore acceso su quei canali che vendono tappeti
e lì mi addormento: antenna, fossile, conchiglia. Più di ogni cosa
soffro lo squillo del telefono, ma anche lo specchio nell’armadio,
l’odore di questa saponetta che scappa dalle mani.
Sono le cose che restano, questioni antiche da sopportarne ogni piccola dose:
isole idiote, poesie che girano gli occhi
nidi all’orecchio che fanno paura.
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Cinema di pomeriggio
Sembriamo due miracolati io e te,
venuti via da chissà quale dramma,
salvati con la bocca, due bambini intaccabili.
Siamo legati con la lava, una sola memoria, frusta, vetusta, bandita.
Appena un grammo di dolore ci sbilancia
e la trama ci avvolge.
Siamo noi il cinema, il buio: poltrone reclinabili
che inghiottono bottiglie, borselli, storie.
Fotografia di proprietà dell’autore.