Francesca Serragnoli – Valerio Grutt
da Il rubino del martedì
(riscrittura del testo originale dal dialetto della vallata del Santerno. La traduzione è in napoletano ed è effettuata da Valerio Grutt con la collaborazione di Francesco Filia)
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Eccola arrivare
con le caviglie storte di un uccello
che va a prendere la comunione.
E quel vecchio come si chiama?
Si chiamerà Primo?
Con l’occhio destro tutto rosso…
e quella con la calza elastica
che si gira con l’ostia in bocca
e rompe la fila
strisciando via le pantofole.
Ma quando arriveranno dall’altra parte
senza capelli, con la dentiera che scossa,
quando moriranno e qualcuno ci pensa
con quel fiato corto corto
che arriva fino alla sedia
e dice le preghiere, che chiama.
Cos’è il paradiso?
che lei si senta chiamare: Giuseppina!
E la vedo allargare le braccia secche e consumate
«Sgnòur, at’aspetèva, a so’ steda tant mèl
a’iò sufert tant per e mì basterd!»
«A l so a l so, tat fa ancora mèla la ghemba?»
«No adès no, adès a stag propri ben.
A pos ster cun te? A t voi ben Sgnòur»
” Svanì!”
«Sgnòur!»
” Set ch’ai éva mel a’un òcc, ma adès le pasè;
A pos ster que a seder? A voi aspité Primo, e mi amèigh»
Chi mi dice che non sarà così?
Che il Signore non parlerà in dialetto
che mio zio, che aveva solo noi cinque al funerale
non incontrerà il Signore
che gli chiede ” Enzino,
vieni qui, raccontami del cane da trifola”
Perché Giuseppina, Ugo, Rina, Primo
quei vecchi dal nome facile
non possono parlare con Dio
come si fa quando si prega?
Il nulla non lo vuole nemmeno
il cane che abbaia al vento
perché anche l’odore
promette un senso.
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(traduzione in napoletano effettuata da Valerio Grutt con la collaborazione di Francesco Filia)
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Eccola arrivare
con le caviglie storte di un uccello
che va a prendere la comunione.
E quel vecchio come si chiama?
Si chiamerà Ciro?
Con l’occhio destro tutto rosso…
e quella con la calza elastica
che si gira con l’ostia in bocca
e rompe la fila
strisciando via le pantofole.
Ma quando arriveranno dall’altra parte
senza capelli, con la dentiera che scossa,
quando moriranno e qualcuno ci pensa
con quel fiato corto corto
che arriva fino alla sedia
e dice le preghiere, che chiama.
Cos’è il paradiso?
che lei si senta chiamare: Giuseppina!
E la vedo allargare le braccia secche e consumate
«Pataterno, te stev’ aspëttànn’, song’ stat’ mal’ assàjë
aggio sufférto commecché ppe’ chìllu figlio ro’mio».
«’O ssaccio, ‘o ssaccio, t’fa male ancor’ ‘a coscia?»
«No, mo sto proprio bbuono.
Pozzo sta cu’ tté? T’ voglio ben’, Patatè»
Giuvà!
«Patatè!»
‘O ssaje ca’ me facev’ mal’ n’ uócchio, ma mo m’è passat’
Me pozzo assettà ccà? Voglio aspëttà a Ciro, è n’amico ro’ mio»
Chi mi dice che non sarà così?
Che il Signore non parlerà in dialetto
che mio zio, che aveva solo noi cinque al funerale
non incontrerà il Signore
che gli chiede ” Enzuccio,
vieni qui, raccontami del cane da trifola”
Perché Giuseppina, Ugo, Tina, Ciro
quei vecchi dal nome facile
non possono parlare con Dio
come si fa quando si prega?
Il nulla non lo vuole nemmeno
il cane che abbaia al vento
perché anche l’odore
promette un senso.
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Francesca Serragnoli è nata a Bologna nel 1972, dove si è laureata in Lettere Moderne e dove vive. Ha lavorato presso il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Suoi testi sono apparsi nelle antologie I cercatori d’oro (2000); Nuovissima poesia italiana (Milano, Mondadori, 2004); Mosse per la guerra dei talenti (Rimini, Fara, 2007); La stella polare (Città Nuova, 2008); Jardines secretos, Joven Poesìa Italiana (Madrid, Sial, 2008). Ha pubblicato le raccolte Il fianco dove appoggiare un figlio (Rimini, Raffaelli, 2012) e Il rubino del martedì (Ibid., 2010). Collabora con la rivista ClanDestino.
Valerio Grutt è nato a Napoli il 6 febbraio del 1983. Ha pubblicato la raccolta di poesie Una città chiamata le sei di mattina (Firenze, Edizioni della Meridiana, 2009). Sue poesie sono presenti nell’antologia Subway. Poeti italiani underground (Milano, Il saggiatore, 2006).
Ha realizzato alcuni video tra i quali Paolina mia e Dante on the road. E’ stato direttore della rivista Popcorner e direttore artistico del festival Lyrics – Autori di Canzoni. Vive a Bologna dove collabora con il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università, è presidente dell’associazione Heket e cofondatore del Centro Internazionale della Canzone d’Autore.
Entrambe le fotografie sono di proprietà degli autori