Penelope Ghiòsa è nata nel 1986 nella città di Ioannina in Grecia. Si è laureata nella Facoltà di Giurisprudenza presso l'Università "Aristotele" di Salonicco ed in seguito ha ottenuto i suoi master nell'Università di Londra (UCL) e nell'Università dell'Inghilterra Orientale (UEA). Abita in Inghilterra dove sta tuttora facendo il suo dottorato di ricerca con borsa di studio dall"UEA. Ha esordito con la sua prima collezione poetica intitolata "Segretamente" ("Endomyha") nel 2011 (edizioni Iridanos), mentre la seconda, "Tempi contraenti" ("Anadohoi kairoi"), è stata pubblicata nel mese di gennaio 2017 (edizioni Gkovostis). Varie sue poesie e traduzioni poetiche sono state accolte nelle riviste letterarie greche "Porfiras", "Oropedio", "Emvolimon" e "Paremvasi" nonché in vari siti di letteratura e poesia come frear.gr, poiein.gr, fteraxinasmag.wordpress.com, biblioteque.gr, ppirinas.blogspot.com.
Massimo Vezzosi è nato nel 1952 a Poggibonsi (Si), ventenne si trasferisce a San Gimignano. Studia storia dell’arte e inizia poco dopo attività di mercante e storico dell’arte. Dagli anni ottanta è a Firenze dove risiede ed ha una galleria. Pratica Judo prima e Aikido dopo, scrive parole nei ritagli tra tele e sculture. Nel 2008 brinda all’anno che finisce chiudendo l’attività di antiquario. Agli inizi del 2017 c’è un fortunato incontro con Elisa Biagini. Pratica ed è assistente istruttore di Tai-Chi Taoista, convinto che anche in quella sospensione di gesti, dove tutto è, ancora prima di essere manifesto, risieda poesia.
Massimo Vezzosi (inediti)
da “Grani” Un dialogo con la madre che non può avvenire; a dire, a chiedere ciò che mai si è detto o chiesto.
*
cullò l’onda tra le tue anche-mare poi mi desti alla terra
fosti calore di ventre, le mani intrecciate una cova di speranza. una sull’altra ostinate asciugare una torba che invadeva, sorgente di radiosa infelicità. soffiasti incantesimi muovendo sull’orlo di porcellana al rumore di giorni rotti.
lì battezzava una vita di spigolo, un destino respirato di nascosto
*
sei abbaglio in controluce, la mia, una scia breve di anni ritagliata di fronte alla finestra
la testa a toccarti il calore dei fianchi.
i palmi sollevati straripano piume dal petto e cera duttile dalle tue ossa
tra le ciglia in bilico un quesito di ali.
*
si sono fatti acqua i tuoi occhi e nel fondo lattiginoso sono annegate le iridi una volta del colore di quercia vasto di temporali, soli estivi e venti
erano aria del primo respiro, un paese luminescente di Piero.
si sono fatti acqua gli occhi, una tazza tra ciglia bianche negata alla mia sete, colma di tenerezze, assenze e forse tuoi perduti ricordi
Massimo Vezzosi è nato nel 1952 a Poggibonsi (Si), ventenne si trasferisce a San Gimignano. Studia storia dell’arte e inizia poco dopo attività di mercante e storico dell’arte. Dagli anni ottanta è a Firenze dove risiede ed ha una galleria. Pratica Judo prima e Aikido dopo, scrive parole nei ritagli tra tele e sculture. Nel 2008 brinda all’anno che finisce chiudendo l’attività di antiquario. Agli inizi del 2017 c’è un fortunato incontro con Elisa Biagini. Pratica ed è assistente istruttore di Tai-Chi Taoista, convinto che anche in quella sospensione di gesti, dove tutto è, ancora prima di essere manifesto, risieda poesia.
Fotografia proprietà dell’autore.
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