Francesco Accattoli
(inediti)
*
Nessuno ha più di noi il desiderio
di tornare da quel mondo orizzontale
coperto dalle acque, e poi
sbattere i polsi sulle carene,
scorticarsi per sentire il sale
innervarsi fino ai polmoni.
Acqua lustrale, varco e redenzione,
latitudine di tutti, punto fermo sul fondo,
sacerdozio delle derive.
Galleggiano i foulard,
acqua madre, utero, espulsione,
esplodono in un canto le scogliere.
La morte è un’alba ritratta
nel calvo delle meduse.
*
Non voglio essere uomo, voglio essere acqua
oppure alga – posidonia in branco –
curare il mare, respirare, esalare
ossigeno, scoprire nel fondo le tane
di chi vive occulto o raramente,
in modo occasionale, per fuggire
la rete, la bocca, il ventre.
Vengo a trovarti, mare,
e mi lascio alle spalle la rada
delle chiglie scorticate,
a quest’ora dormono tutti i vecchi
sulle loro ossa, avvolti nella lana.
Che giorno difficile per le tue schiene,
mare, sono caduti vetri nelle piogge
autunnali, la corrente ci porti in salvo
sulle scogliere, sui larghi spazi
ai piedi delle case.
*
Si svegliava e prima del caffè
cercava il mare con lo sguardo.
Era un rito tutto umano, lo faceva
Prima ancora di parlare. Il mare
fino a poco prima era stato con lui
nel letto, le reti si erano mosse
durante la notte, la febbre
maledetta della terra lo coglieva
al primo sonno, e d’improvviso
si trovava a camminare sull’asfalto,
salire nel cemento fino al terrazzato,
sentire duro sotto i piedi e sbattere
di porte in una bonaccia spietata.
Tirava calci avvolto nella tela dura,
tendeva le gambe colpendo
la sentina, il fondo sudicio di cherosene.
Continuava a cercarlo con le mani, lo sentiva
sdraiarsi sulla chiglia, compiere
l’amplesso della mareggiata.
L’aurora così arrivava tremenda,
sudavano le persiane un cigolio
di pescatori, schiumava
il tanfo della notte sulla terraferma.
Francesco Accattoli (Ancona, 1977) vive a Sirolo (AN). E’ docente di materie letterarie e latino nei licei. Nel 2002 esce per Stamperia dell’Arancio la raccolta Come acqua che riposa….. Nel 2007 pubblica con Fara Editore la silloge Un tramonto sommario e nel 2011 La neve nel bicchiere. Nel luglio del 2013 per la Sigismundus Edizioni pubblica la plaquette Lunga un anno, una raccolta di diciannove testi in tiratura limitata impreziosita da sei opere della pittrice Linda Carrara. Nel 2015 esce la seconda edizione di Lunga un anno, contenente venti liriche e nuove immagini di Linda Carrara. Nello stesso periodo viene invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia per presentare lo spettacolo Lunga un anno poetry set, una videoperfomance che vede la collaborazione del regista Filippo Pesaresi e del chitarrista Daniele Cecconi. Sue poesie appaiono in varie antologie, riviste cartacee e sul web. E’ chitarra e voce dei Noa Noa, ed assieme al poeta Loris Ferri ed al chitarrista Alessandro Buccioletti ha partecipato al progetto “Fucine Sonore”, esibendosi al MEI di Faenza. Dal 2014 organizza il festival di poesia Sirolopoesia.
Fotografia di proprietà dell’autore