Luca Pizzolitto, “Deserti” (Ilglomerulodisale, 2025) — Anteprima editoriale

 

Luca Pizzolitto nasce a Torino il 12 febbraio 1980, città dove attualmente vive e lavora come educatore professionale. Da più di vent’anni si interessa ed occupa di poesia. Tra i suoi libri figurano Dove non sono mai stato (Campanotto), Il tempo fertile della solitudine (Campanotto) e Tornando a casa (Puntoacapo). Con la casa editrice peQuod ha pubblicato, nella collana Rive, La ragione della polvere (2020), Crocevia dei cammini (2022) e Getsemani (2023, prefazione di Roberto Deidier). Si parla della sua scrittura poetica all’interno dell’antologia Nord. I poeti (Volume secondo), edita da Macabor e in Poesia che fa civiltà, di Gabrio Vitali (Moretti&Vitali, 2024). Da fine 2021 dirige la collana di poesia Portosepolto, sempre per conto della casa editrice peQuod. È ideatore e caporedattore del blog poetico “Bottega Portosepolto”. Collabora con il blog “La poesia e lo spirito”. Cura la rubrica Discreto sguardo per la rivista on line “Poesia del nostro tempo” e Nostos – ritorno alla parola per il blog “L’Estroverso”.

 

 

 

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Ora che tutto brucia
e tace la peonia in fiore
ora che i nostri corpi
sono carne senza riparo

s’apre la terra al canto

tra le mani un volto,
un corpo che non è più il mio.

 

 

 

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Porto in me la lentezza delle cose
la ferita sospesa delle mani

bianco fiore del nulla
eco di antica mancanza –

tu sommità del cielo
tu splendore del niente
stigma del volto dimenticato, Madre –

fiorisce la terra nella resa e nel canto.

 

 

 

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“Deserti di sete e abbandono, d’esilio e preghiera: la parola di Pizzolitto, un crepitìo nel fuoco della lontananza, un canto di lode e di resa alla vita e alla polvere; così Pizzolitto prova a tessere l’arazzo dell’eterno e del nulla, con lo stupore e lo sgomento dell’uomo posto di fronte alla propria finitudine”.

 

 

Pietro Romano
(dalla quarta di copertina)

 

 

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© Fotografia di Franco Sarti.