Tiziano Rossi, “Il brusío” (Einaudi, 2025) – Anteprima editoriale

 

Tiziano Rossi (Milano, 1935) è autore di varie raccolte di poesia: “Il cominciamondo” (Argalía, 1963), “La talpa imperfetta” (Mondadori, 1968), “Dallo sdrucciolare al rialzarsi” (Guanda, 1976), “Quasi costellazione” (Società di poesia, 1982), “Miele e no” (Garzanti, 1988), “Il movimento dell’adagio” (Garzanti, 1993), “Pare che il Paradiso” (Garzanti, 1998), “Gente di corsa” (Garzanti, 2000) – raccolte poi confluite nel volume “Tutte le poesie. 1963-2000” (Garzanti, 2003). In seguito ha pubblicato “Controvento” (Il Faggio, 2005), “Cronaca perduta” (Mondadori, 2006), “Faccende laterali” (Garzanti, 2009), “Spigoli del sonno” (Mursia, 2012), “Qualcosa di strano. Raccontini” (La Vita Felice, 2015), “Piccola orchestra. Antifavole e diceríe” (La Vita Felice, 2020), “Bestie e affini” (Zacinto, 2022), “Gli affaccendati” (Moretti & Vitali, 2024).

 

 

 

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Due brande, due sedie, un tavolino
e ancora è guerra.
Alzo la testa, sarò un po’ eroe?
Controllo bene
la respirazione
e avrei tante parole da dire.
Buono è lo stato dei nostri muri
il Sole di là fa il suo mestiere
però io mi sono tutto raccolto
non cerco un fuori, le bombe,
penso alle forme schive degli insetti
o a quelle specie che si perpetuano.
Cala una nuvola, non c’è più tempo
e il nonno sbotta:
«Quando bisogna ballare si balla».

 

 

 

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Come un neonato sei risalito
dal giro che è detto delle tenebre:
forse un segreto volere
sceso dal Cielo.
Sí, con te rallegrarsi, tuttavia
mica sei il centro, nessuno lo è
tutte le vite sono parallele
e poi
dove ti trovi nella parabola?
Fluire è la cosa che conta.
Ecco una lampada, ecco un cuscino,
solo da lí ricomincia
il tuo parlottío.

 

 

 

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Che diamine combinano i nipoti?
I loro impeti andranno
sicuramente a buon fine:
s’erano allora instradati
per una provincia di pietre
ed ora in un angolino di secolo
sorridono in terra straniera.
Si spera nei loro tantissimi eccetera.
Noi qui restiamo
docile balbuzie.

 

 

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