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Mese: Febbraio 2019

Umberto Piersanti – Un inedito

PIERSANTIUmberto Piersanti è nato a Urbino nel 1941, dove tuttora vive e insegna. Ha pubblicato numerose raccolte poetiche (I luoghi persi, Einaudi 1994; Nel tempo che precede, Einaudi 2002; L’albero delle nebbie, Einaudi 2008; Nel folto dei sentieri, Marcos y Marcos 2015), saggi e opere di narrativa (L’uomo delle Cesane, Camunia 1994; L’estate dell’altro millennio, Marsilio 2001; Olimpo, Avagliano 2006; Cupo tempo gentile, Marcos y Marcos 2012 ); è anche autore di film (L’età breve, 1969-1970; Sulle Cesane, 1982; Ritorno d’autunno e Un’altra estate, 1988 ). Tutte le raccolte precedenti le tre sillogi edite dalla Einaudi sono uscite in un unico volume dal titolo Tra alberi e vicende, Archinto 2009. La sua ultima opera è un libro di racconti: Anime perse, Marcos y Marcos 2018.

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Recensioni

Giuliano Ladolfi – “L’orlo del tempo” (Ladolfi editore, 2018) Lettura di Gabriella Mongardi


LADOLFI COP. ORLOGiuliano Ladolfi - "L'orlo del tempo" (Ladolfi editore, 2018) 

Lettura di Gabriella Mongardi


L’orlo del tempo: un titolo intensamente poetico per un romanzo tenero e delicato, malinconico ed elegante, che attraverso la vita di tre personaggi e i loro rapporti dipinge l’affresco di una generazione e di un’epoca, gli anni che vanno dal 1968 al 2008, caratterizzati da profondi mutamenti economici, sociali e culturali – il passaggio da un mercato nazionale a un mercato globalizzato, la contestazione giovanile, l’irruzione del relativismo – colti da una prospettiva “privata” e “provinciale”. Ambientato quasi interamente nel Piemonte orientale, tra Borgomanero e Stresa, il romanzo vale anche come testimonianza della trasformazione di un tessuto sociale che i personaggi sembrano subire senza riuscire a coglierne gli elementi di positività, legati come sono alla loro adolescenza, al rifiuto di invecchiare, alla permanenza del passato: attaccati come sono – verrebbe da dire – all’orlo del tempo, nel tentativo impossibile di fermarlo.

Nel romanzo, suddiviso in quattro parti, il tempo è scandito per decadi. La prima parte comprende tre capitoli, intitolati ciascuno a uno dei personaggi principali e a un anno: “1968 Valentino”, “1978 Guido” “1988 Luisa”: fra i tre, non ancora ventenni del 1968, esiste un aggrovigliato rapporto di amicizia-ammirazione-rivalità-amore i cui fili si allungheranno, variamente sdipanandosi e intrecciandosi, fino alla fine del romanzo.

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Poesia italiana

Federica Gullotta – Manuel De Freitas, senza titolo (Anteprima editoriale) – Edb 2019

IMG 20190222 WA0007Federica Gullotta è nata a Faenza (Ra) nel 1991. La raccolta di poesie "La bestia viziata" (2016) pubblicata nella Collanina Apolide della casa editrice LietoColle è la sua opera prima. Finalista al premio di poesia Mauro Maconi 2017 nella Sezione Giovani. Finalista al Certamen Cetonaverde 2018. Per Edb è in uscita il suo ultimo libro di poesia senza titolo di cui vi propriamo alcuni estratti.

Manuel de Freitas (Vale de Santarém 1972), poeta, saggista e traduttore, vive a Lisbona. Ha pubblicato il suo primo libro di poesie nel 2000 (Todos Contentes e Eu Também, Campo das Letras), al quale sono seguiti molti altri titoli, tra cui il più recente Shots (Paralelo W 2018). Ha curato diverse antologie, tra cui Poetas sem Qualidades (Averno 2003) e A Perspectiva da Morte (Assírio&Alvim 2009). Tra le sue traduzioni ci sono opere di Lautréamont, E.M. Cioran e Georges Bataille. Per Edb è in uscita il suo ultimo libro di poesia senza titolo di cui vi propriamo alcuni estratti.

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Senza categoria

Fleur Bourgonje – Traduzione dal neerlandese di Patrizia Filia

Fleur BourgonjeFleur Bourgonje è nata nel 1946 nei Pasi Bassi. Nel 1968 è a Parigi e nel dicembre 1970 in Sud-America. Vive in Cile durante il governo di Salvador Allende e in seguito in Argentina, fino a quando anche in quel paese un colpo di stato militare mette termine al suo soggiorno. Nel dicembre 1976 si stabilisce in Venezuela. In quegli anni viaggia in tutto il Sud e Centro-America. Alla fine del 1980 ritorna in patria dove collabora con diverse riviste culturali e quotidiani. Il suo debutto letterario risale al 1985 con il romanzo Spoorloos. Di lei sono stati pubblicati in Olanda romanzi, novelle e poesie. La sua prosa e poetica, fortemente ispirate dai suoi viaggi e vissuti, intrecciano immagini liriche con sottili commenti sulla condizione umana. L’opera di Fleur Bourgonje è inedita in Italia.
Si vedano anche le note bibliografiche in diverse lingue sul sito della scrittrice: http://fleurbourgonje.nl/

Patrizia Filia, nata nel 1953 in Francia da genitori italiani, è regista teatrale, drammaturga, scrittrice e traduttrice. Vive e lavora in Olanda dal 1982, dopo aver trascorso vent’anni a Torino. Di lei sono stati pubblicati in Olanda il monologo Medea (1996); la raccolta poetica De schaduw van het park (2013); il dialogo Sapfo (2015); il ricordo In de Mokumse jaren (2016); la versione italiana del ricordo Negli anni di Mokum (2017). Nel 2018 sono uscite le edizioni bilingue dei florilegi De eenzamen/Il solitario con poesie di Jan Jacob Slauerhoff; Blues con poesie di Kees Klok. Nello stesso anno è uscito inoltre Il suo ciclo poetico Astarte, edizione bilingue di Kop leeg e Testa vuota, pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2017.

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Poesia italiana

Patrizia Filia – Inediti

FILIA
Patrizia Filia, nata nel 1953 in Francia da genitori italiani, è regista teatrale, drammaturga, scrittrice e traduttrice. Vive e lavora in Olanda dal 1982, dopo aver trascorso vent’anni a Torino. Di lei sono stati pubblicati in Olanda il monologo Medea (1996); la raccolta poetica De schaduw van het park (2013); il dialogo Sapfo (2015); il ricordo In de Mokumse jaren (2016); la versione italiana del ricordo Negli anni di Mokum (2017). Nel 2018 sono uscite le edizioni bilingue dei florilegi De eenzamen/Il solitario con poesie di Jan Jacob Slauerhoff; Blues con poesie di Kees Klok. Nello stesso anno è uscito inoltre Il suo ciclo poetico Astarte, edizione bilingue di Kop leeg e Testa vuota, pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2017.
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Senza categoria

Kees Klok – traduzione dal neerlandese di Patrizia Filia

KLOKKees Klok è nato nel 1951 a Dordrecht nei Paesi Bassi, dove tuttora vive. Mantiene forti legami con Salonicco che diede i natali alla moglie, la poetessa e traduttrice Stella Timonidou, deceduta nel 2007. Si è laureato in Storia Contemporanea all’Università di Utrecht. Oltre a saggi storici ha pubblicato racconti, diari letterari e traduzioni. Nel 1999 esce la sua prima raccolta lirica, Al Merwede, a cui seguono altre quattro raccolte: In questa bassa landa (2005), È già tardi (2008), Come il mondo s’aprirebbe (2012) e Oltre l’alta marea (2017).


Patrizia Filia, nata nel 1953 in Francia da genitori italiani, è regista teatrale, drammaturga, scrittrice e traduttrice. Vive e lavora in Olanda dal 1982, dopo aver trascorso vent’anni a Torino. Di lei sono stati pubblicati in Olanda il monologo Medea (1996); la raccolta poetica De schaduw van het park (2013); il dialogo Sapfo (2015); il ricordo In de Mokumse jaren (2016); la versione italiana del ricordo Negli anni di Mokum (2017). Nel 2018 sono uscite le edizioni bilingue dei florilegi De eenzamen/Il solitario con poesie di Jan Jacob Slauerhoff; Blues con poesie di Kees Klok. Nello stesso anno è uscito inoltre Il suo ciclo poetico Astarte, edizione bilingue di Kop leeg e Testa vuota, pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2017.

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Nino Iacovella – Inediti

IACOVELLA2Nino Iacovella, nato a Guardiagrele nel '68. Ha una formazione socio-economica. Ha riesordito in poesia nel 2013 con Latitudini delle braccia (deComporre, Gaeta). Del 2015 è la plaquette con i primi testi de La parte arida della pianura (Edizioni culturaglobale, Cormons). Ha curato insieme a Sebastiano Aglieco e Luigi Cannillo l'antologia "Passione Poesia – Letture di poesia contemporanea (1990-2015)" Ed. CFR, Milano, 2016. È tra i fondatori e redattori del blog di poesia Perigeion, un atto di poesia. Vive e lavora a Milano.

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Giuseppe Grattacaso – uscita editoriale de “Il mondo che farà”, Elliot edizioni 2019

GRATTACASO FOTOGiuseppe Grattacaso è nato a Salerno nel 1957 e vive a Pistoia. Ha pubblicato i libri di poesia Devozioni (1982), con una nota introduttiva di Renzo Paris, Se fosse pronto un cielo (1991), introduzione di Alessandro Parronchi, Confidenze da un luogo familiare (2010), La vita dei bicchieri e delle stelle (2013, Premio Pontedilegno Poesia). Il suo primo libro di racconti è Parlavano di me (2015), diventato in seguito anche testo teatrale. È autore di un blog di poesia contenuto nel sito www.giuseppegrattacaso.it. Collabora al web magazine Succedeoggi.

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Recensioni

Silvae, Gabriella Mongardi, Ladolfi editore, 2019 – Lettura di Franca Alaimo

Silvae, Gabriella Mongardi, Ladolfi editore, gennaio 2019 Silvae di Gabriella Mongaerdi è un libro costruito con grande eleganza a cominciare...
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Senza categoria

Jan Jacob Slauerhoff – Tre inediti (Traduzione di Patrizia Filia)

Jan Jacob SlauerhoffJan Jacob Slauerhoff (1898-1936), poeta, romanziere, traduttore e medico di bordo, è uno dei massimi esponenti della letteratura olandese del Ventesimo secolo. Quinto di sei figli, nacque nella città frisone di Leeuwarden in una famiglia di mercanti protestanti. Soffrì fin da piccolo di gravi attacchi d'asma a cui poi si aggiunsero la malaria, la tubercolosi e la depressione. Iniziò a scrivere poesie all’epoca in cui era studente di medicina ad Amsterdam, ispirato dalla poetica di autori quali Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Corbière. La sua prima pubblicazione data del 1921, sulla rivista letteraria Het Getij. Nel 1923 pubblica la sua prima raccolta Archipel. In quello stesso anno termina i suoi studi e, di fronte alla difficoltà di praticare la sua professione nel suo Paese, decide d’imbarcarsi come medico di bordo al servizio della compagnia di navigazione delle Indie orientali olandesi. Il suo mestiere di medico lo condurrà a viaggiare in Asia, America Latina e Africa. Nel 1930 si sposa con la danzatrice olandese Darja Collin dalla quale avrà un figlio, morto alla nascita a Merano; la coppia divorzierà nel 1935, un anno prima della morte del poeta in una casa di cura nella cittadina olandese di Hilversum. Molti dei suoi lavori furono pubblicati mentre era ancora in vita: dieci volumi di poesie, tre romanzi en un testo teatrale, e altri postumi. La sua opera è tuttora pubblicata in Olanda ed è stata tradotta in inglese, tedesco, frisone, francese, italiano e portoghese. In Italia si conoscono di lui due romanzi: La Rivolta di Guadalajara e Schiuma e Cenere.

Patrizia Filia, nata nel 1953 in Francia da genitori italiani, è regista teatrale, drammaturga, scrittrice e traduttrice. Vive e lavora in Olanda dal 1982, dopo aver trascorso vent’anni a Torino. Di lei sono stati pubblicati in Olanda il monologo Medea (1996); la raccolta poetica De schaduw van het park (2013); il dialogo Sapfo (2015); il ricordo In de Mokumse jaren (2016); la versione italiana del ricordo Negli anni di Mokum (2017). Nel 2018 sono uscite le edizioni bilingue dei florilegi De eenzamen/Il solitario con poesie di Jan Jacob Slauerhoff; Blues con poesie di Kees Klok. Nello stesso anno è uscito inoltre Il suo ciclo poetico Astarte, edizione bilingue di Kop leeg e Testa vuota, pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2017.

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