Vincenzo Lomanno – Tre inediti

Lomanno

Redent Enzo Lomanno (Vincenzo Lomanno) nasce a Moncalieri nel 1976 e vive a Roma. Nel 2012 fonda il movimento Bibbia d’Asfalto e insieme ad altri redattori e scrittori del Movimento, promuove la rivista culturale quadrimestrale Bibbia d’Asfalto (casa editrice Kipple officina libraria). I suoi testi sono stati pubblicati su vari blog letterari, antologie, riviste specializzate tra cui Pastiche, Versante Ripido e Almax Magazine. Ha pubblicato con la raccolta Una Piuma a Babilonia (Matisklo edizioni, 2015) e Cicuta (Terra d’Ulivi Edizioni, 2015).

Redent Enzo Lomanno
Tre inediti

*

lomanno 01

Voi che siete in guerra

Voi che siete in guerra
e guerra siete dentro

E pira e scempio
nella migliore ipotesi.
Se cade il ferro
e impagliati ad esso:
le braccia scosse.
Ostilità che di bocca
cade in bocca
mentre scrutate.

Voi che siete in guerra
e guerra siete dentro

E trincee e roccaforti.
Come accade tutto ahimè?
Ratti senz’anima, irte zampe
su spessi muri
ossa arrese allo strisciare.

Voi che siete in guerra
e guerra siete dentro

Infranti gemelli
ciondoli senza fotografia.
Se nulla date al timore dei molti
e luci estinguete, nel dolore
di un pensiero reciso

E fuoco senza respiro
semplice derisione
nella colpa dei giorni.

Voi che siete in guerra
e guerra siete dentro

I fiori sbocciano
millenni distanti
dai vostri piedi.

*

lomanno 02

LOLA

Abitava vicino all’Iper
e intorno era il mondo
il cuore si allargava ogni mattina
mentre sgusciava dalla porta
Per tutti aveva una canzone
che veniva da lontano.

Perché Lola era festa dei giorni
e i suoi giorni oggi vestono
noi che di lei stringiamo ancora mani e voce.

La bellezza, ha spesso scarpe basse
e occhi docili
ogni tanto ci saluta, distratta
mentre passa.

*

Le coperte sono corte, hanno angoli smussati
fa caldo qui e Tu hai detto: tienimi il braccio.

Ma si suda, la notte è afosa quanto la vita
E io ti sono appiccicato, come un bambino.

In animo, giorni sciupati
mentre ritrovo spazio
tra sudori e notti da scontare

Tengo il tuo braccio
appeso
al giogo che ci sostiene

La via si deforma.
Il caldo evapora
orme

E io, ti sono lontano
nel letto
appiccicato.

 


Fotografia di prorpietà dell’autore.