Valerio Succi nasce nel 1998 a Lugo, in provincia di Ravenna. Abita a Bagnacavallo, fino a quando non inizia a frequentare la facoltà di lettere presso l’Università di Bologna, città dove attualmente vive. Precedentemente ha pubblicato in due antologie: «Novecento non più – verso il Realismo terminale», La Vita felice, 2016 e «Nessun dannato orologio», SENSOINVERSO Edizioni, 2015.
Di prossima pubblicazione la sua opera prima, presso Terre D’ulivi edizioni, «Primo».
Valerio Succi
Tre inediti
*
Cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia!
va bene, Alberto, ma è davvero difficile
queste valigie pesano, nemmeno Ryanair l’accetta
tocca quindi lasciarle qui, da dove parto…risco con dolore
ragazzo madre, dio poeta e del sole
in un nuovo Valerio, ora che si fa sul serio.
Cambia quegli abbaglianti: m’accechi
sparendo la nuova strada, a piedi
sotto un percorso di lampioni, sognando
di essere tra i campioni, d’all-in vado
per cambiar corsia alla vita
in questa via m’esprimo, rinato dopo Primo
già nudo sulla piazza, chiuso in una stanza.
*
Il concorso pretende una poesia sulla luce
fonte di salvezza, via della purezza
ma chi l’ha mai vista nella sua interezza
mica adatti a descriverla in nuce.
Ora sol la poesia prega
nuovo vento mena
società, a te questo nuovo grido
se utile o meno, chissà
l’importante è che sconvolga
la tua stramagmatica realtà.
*
Non si tratta di sitcom
con sempre le stesse amicizie, una semplice trama
giusto qualche imprevisto, ma in fondo tutto fila liscio
d’anno in anno, di serie in serie
tanta felicità ma soprattutto
le risate sotto solo mero trucco
fra poco invece nei cinema il film, tu protagonista
in cui l’inciampo è previsto, plot twist inaspettati
drammi non programmati, tutti cadono
in sala attendono: in fondo, saprai, ti rialzerai, deus ex machina
qualcuno affianco, per il famoso fiato l’affanno
basta saper aspettare, non lasciarsi andare
alla fine non vince – mai – il male.
Cambia quindi colonna sonora
viala malinconia in sottofondo
rigiriamo le scene venute male
lì i sottotitoli: c’è chi non capirà
prepara il sorriso, accendi i riflettori
le luci della ribalta prima, o poi
lo sparo: ammazza chi cazzo vuoi
Fotografia di proprietà di Luca Bortolotti.