Stefano Aldeni, (1983), è nato e vive a Sesto San Giovanni. Laureato in Economia, lavora nella Grande Distribuzione. Ha pubblicato testi su antologie e riviste online e cartacee e due raccolte individuali: Nero bouquet (2004) e Ogni qualcosa (Faloppio, LietoColle, 2008).
Stefano Aldeni
(inediti)
*
Quanto sono dell’amore
i litigi, i tempi silenziosi,
le schiene voltate come gusci?
La misura della gioia non finisce,
non si ferma
alle cose felici,
ma è nella sua ricerca
e nell’osservazione
dei passi, dei momenti incerti, ottusi
e della forza che preme dentro,
dove non sapevi,
per chiedere scusa o un bacio.
Dopo il litigio,
mi tiri un pugno per finta.
Figlio del figlio
L’ombrello aperto dentro la stanza
sembra più grande.
Mentre lo apri, ne vuoi sentire lo scudo.
Mi parli
coprendoti il volto con le mani
e negli spazi tra le dita
vedo la faccia tolta, smessa
e stropicciata da quella stretta vergogna.
Ti fa strano
pronunciare la prima volta
il nome accanto al cognome
del figlio che avrai.
Le due parole sono già
di tutti quelli che le diranno,
come un telefono, una bestemmia sul muro
o un ombrello strappato dal vento
che vola e diventa ormai di tutti quelli
che stanno correndo sotto la pioggia.
*
Si è sempre in guerra
per la nonna che chiama
chiedendo se abbiamo mangiato.
Non l’è passato di dosso l’essere comandati,
le cose, le persone, le educazioni
sbrigate nella poca luce, nella poca acqua
delle modeste segretezze del dialetto.
Perdona forse le poche domande,
le scuse, i non racconti,
se la sopravvivenza è data,
se il pane è salvo, se a casa,
ogni tanto,
torniamo un momento bambini.
Stefano Aldeni, (1983), è nato e vive a Sesto San Giovanni. Laureato in Economia, lavora nella Grande Distribuzione. Ha pubblicato testi su antologie e riviste online e cartacee e due raccolte individuali: Nero bouquet (2004) e Ogni qualcosa (Faloppio, LietoColle, 2008).
Fotografia di proprietà dell’autore