Sigal Ben Yair è nata a Haifa nel 1970. Ha studiato archeologia e letterature comparate presso l’Università di Haifa. Vive tuttora nella sua città natale, ha due figlie e lavora come grafica e segretaria. Dopo aver pubblicato le sue poesie su riviste letterarie israeliane di grande prestigio, nel 2011 è uscito il suo primo libro, “Lo me‘udan” (“Non raffinato”), cui ha fatto seguito, nel 2014, la raccolta “En edut” (“Nessuna testimonianza”). Sigal Ben Yair è considerata una delle voci più interessanti e influenti della poesia israeliana contemporanea. I suoi versi, infatti, toccano in maniera diretta e potente aspetti delicati della realtà odierna, quali le difficoltà economiche e la frustrazione lavorativa.
Sigal Ben Yair
(inediti)
traduzione dall’ebraico di Sara Ferrari
.
In libreria
In libreria i ricchi residenti del Carmel strisciano
una Visa gialla nella fessura, dopo aver messo sulla bilancia
“Il cammino zen per la depressione” e “Come elevarsi e ritrovare la luce”,
un chilo di libri per cento shekel*.
E io non ne ho 69 per comprare
la rivista dove sono pubblicate le mie poesie.
Vorrei strappare la pagina con le mie poesie
nasconderla tra “Incontri con la verità”
e “L’educazione interiore” come a rubare il fuoco, ottenere il castigo,
sola sulla roccia, il cuore
dilaniato.
* N.d.T.: 100 shekel equivalgono a circa 25 euro.
Eco
Mi hai insegnato a non piangere nel dolore,
a serrare i denti e a fermarmi prima che
la polvere avvampi sotto i miei piedi. Mi hai abbracciata
poco, perché sentissi nostalgia
per il tocco di ogni mano, piegando il capo a ogni
carezza. È un cuore fantasma il tuo. E quando
ascolto la mia voce che si è mutata nella tua,
avverto un’eco. Non volgo più indietro
i miei occhi. Guardami adesso io sono la summa
dei miei passati.
Ora che sono
Ora che sono una zebra
di sole dietro le fenditure delle persiane,
e l’intero mio corpo rifulge di luce e del ronzio
d’insetti pigri che vengono meno, muoiono
per il troppo amore, potrò ricordarmi la lancia
sfavillante del tuo sguardo, mentre mi trafigge le cosce
Sigal Ben Yair è nata a Haifa nel 1970. Ha studiato archeologia e letterature comparate presso l’Università di Haifa. Vive tuttora nella sua città natale, ha due figlie e lavora come grafica e segretaria. Dopo aver pubblicato le sue poesie su riviste letterarie israeliane di grande prestigio, nel 2011 è uscito il suo primo libro, “Lo me‘udan” (“Non raffinato”), cui ha fatto seguito, nel 2014, la raccolta “En edut” (“Nessuna testimonianza”). Sigal Ben Yair è considerata una delle voci più interessanti e influenti della poesia israeliana contemporanea. I suoi versi, infatti, toccano in maniera diretta e potente aspetti delicati della realtà odierna, quali le difficoltà economiche e la frustrazione lavorativa.
Fotografia dell’autrice tratta da Wikimedia Commons
Sara Ferrari insegna Lingua e Cultura Ebraica presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa principalmente di letteratura ebraica moderna e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni: Forte come la morte è l’amore. Tremila anni di poesia d’amore ebraica (Salomone Belforte Editore 2007); Yehuda Amichai, Nel giardino pubblico (A Oriente! 2008); La notte tace. La Shoah nella poesia ebraica (Salomone Belforte Editore, 2010); Uri Orlev, Poesie scritte a tredici anni a Bergen-Belsen (Editrice La Giuntina, 2013).