Saverio Bafaro nasce a Cosenza nel 1982. È psicologo, psicoterapeuta, poeta e critico letterario. Presso l’università «La Sapienza» diventa dottore in Psicologia dello Sviluppo, dell’Educazione e del Benessere, si specializza, poi, in psicoterapia Gestalt-analitica individuale e di gruppo. Ha pubblicato: Poesie alla madre (Rubbettino, 2007); Eros corale (e-book sul sito www.larecherche.it, 2011); Poesie del terrore (La Vita Felice, 2014). Sue opere sono apparse all’interno di antologie come Quadernario. Calabria (LietoColle, 2017), di riviste letterarie e blog di poesia, e sono state tradotte nel Journal of Italian Translation (Bonaffini, 2021, vol. XVI, n. 2). Già redattore della rivista «Capoverso» ‒ per cui ha curato il numero monografico Omaggio a Pavese (Orizzonti Meridionali, 2019) ‒ fonda nel 2022 il semestrale cartaceo di poesia «Metaphorica» (Edizioni Efesto). Di recente ha curato la silloge postuma di Carlo Cipparrone Crocevia del futuro (L’arcolaio, 2021) e la traduzione di Stickeen. Storia di un cane di John Muir (La Vita Felice, 2022).
* * *
L’idea è cieca
e galleggia nel pensiero
come una bolla intrappolata
al passaggio della penna
sul foglio che si arriccia.
Di tutte le immagini rivissute
rimane solo una stringa
cicatrice in mezzo alla scena
nera ferita di bella grafia.
La bolla nata dal movimento
dal movimento presto si stacca,
gli occhi si allargano alla visione:
senza idoli tutto scompare
*
Li sento appena
col terzo orecchio
oltre il fischio continuo
che fanno festa
le divinità in me
nella dimensione parallela
ognuna nel proprio
sorriso gentile
scambiato negli occhi
pieni di gioia
carezze immaginate
sulla pena dell’altro
seduti in cerchio
nel teatro del sogno
*
La Clessidra ruota sospesa
di continuo e in senso inverso
contro l’ora, di giorno e notte.
Quando la Madre piange il Figlio
si crea un vessillo di anti-tempo,
una memoria del futuro mai stato,
un taglio a spirale dentro il cuore
che riempie e svuota in egual misura
lo stesso sangue nello stesso ciclo
*
Si faccia pure
deserto più totale
rimangano di fronte
Dio ed Io
a scambiarsi ori e fango
con tutte le pene
e con tutte le gioie
avendo già superato
molte vite
nella fusione assoluta
nel bacio innominato
© Fotografia di Dino Ignani