Giovanna Rosadini nata a Genova, si è laureata in Lingue e Letterature Orientali all’Università di Ca’ Foscari, a Venezia. Ha lavorato per la casa editrice Einaudi, come redattrice ed editor di poesia, fino al 2004, anno in cui è uscito, per lo stesso editore, Clinica dell’abbandono di Alda Merini, da lei curato. Ha pubblicato la raccolta Il sistema limbico per le Edizioni di Atelier nel 2008, e altri testi poetici in riviste e antologie collettive. Nell’aprile 2010 è uscito Unità di risveglio, per la Collezione di Poesia Einaudi. Per lo stesso editore ha curato Nuovi poeti italiani 6, discussa antologia di voci poetiche femminili, uscito nel giugno 2012. Vive e lavora a Milano.
Giovanna Rosadini
Da Il numero completo dei giorni
(in uscita per Nino Aragno Editore, Torino, 2014)
Be-midbàr
Censimento
Di quali parti ci componiamo, quali
conserviamo, e quante sparse nei luoghi
che ci hanno avuto – piccoli incagli
o membra sbranate, o solo ombre regalate…
Nel giardino punteggiato di luccioleil
pitosforo e i fiori bianchi e spessi
degli agrumi gonfiano l’aria immobile –
e ad ogni primavera ripeti il tuo gesto,
sfiorandomi la guancia di sorpresa
mentre la luna mi rimanda un altro viso.
*
Ki Tissà
e Tu avevi permesso che il loro cuore si ritirasse indietro
I.
A volte, la sera – uno spicchio
di luce taglia il corridoio, spente
le voci e sedati i conflitti – mi dico
questi momenti ritorneranno, caduto
il rancore per l’assedio, sciolta
la fatica nei conseguimenti, quali
mai saranno: questi momenti mi
infesteranno come erbe trascurate,
troveranno il loro varco fra le pietre
dei volti induriti, i minuti consumati,
le impalcature dei restauri, affioreranno
come resti di civiltà sepolte, reperti
per il museo che verrà.
II.
Bastiamo appena a noi stessi, e
anche noi abbiamo bisogno, ancora,
di una madre. Beviamo insieme
all’acqua cenere e polvere d’oro.
Stai un po’ con me.
*
Lech-Lechà
Non lo sappiamo, se la partenza non sia
in realtà un ritorno, e la verticale dei legami
recisi (sapore di zolla ancestrale, profili
all’orizzonte di un gesto, incisi: e il padre,
i padri) non ci aspetti in altre riannodate
sembianze all’arrivo del viaggio. Non sappiamo
quanto sarà il tempo dell’abbandono, quale
precisamente sarà l’arrivo, se mai ad uno
giungeremo. Conosciamo solo la necessità.
Saremo noi, se ci sapremo riconoscere,
la terra promessa.
Giovanna Rosadini nata a Genova, si è laureata in Lingue e Letterature Orientali all’Università di Ca’ Foscari, a Venezia. Ha lavorato per la casa editrice Einaudi, come redattrice ed editor di poesia, fino al 2004, anno in cui è uscito, per lo stesso editore, Clinica dell’abbandono di Alda Merini, da lei curato. Ha pubblicato la raccolta Il sistema limbico per le Edizioni di Atelier nel 2008, e altri testi poetici in riviste e antologie collettive. Nell’aprile 2010 è uscito Unità di risveglio, per la Collezione di Poesia Einaudi. Per lo stesso editore ha curato Nuovi poeti italiani 6, discussa antologia di voci poetiche femminili, uscito nel giugno 2012. Vive e lavora a Milano.
Fotografia di proprietà dell’autrice