Carmelo Pistillo
(a cura di)
Arthur Rimbaud
Una stagione all’inferno
La Vita Felice, 2020
pp. 220, euro 18,00
Sono ben lieto di segnalare e commentare questo ottimo lavoro di Carmelo Pistillo su Arthur Rimbaud. Egli infatti assume qui con passione e coraggio ogni veste e incombenza: figura come curatore, ma è anche l’ideatore del progetto culturale, il traduttore dell’opera scelta, il critico che riflette sul grande poeta (in un bel saggio – Nel nome di Arthur), l’archivista che cerca e sceglie l’iconografia di accompagnamento, il giornalista che coinvolge ventiquattro poeti italiani per sondare l’attualità di Rimbaud. Pistillo dunque, poeta e narratore milanese già noto ai buoni lettori, ci dimostra quanto grande e pregevole può essere il risultato quando si lavora con amore e dedizione a un progetto culturale serio come questo – che avrebbe, a dire il vero, spaventato chiunque. Il libro, dopo una Premessa del nostro curatore, propone il saggio di Pistillo di cui si accennava – Nel nome di Arthur – dal quale emerge l’attualità misteriosa e perdurante della voce di Rimbaud – cercata nella sua sofferta e incompleta biografia, nelle tensioni interiori, nella sua sete di assoluto, nella lettura ultrasecolare fatta della sua opera. Nelle sue conclusioni Pistillo afferma: “Altri verranno dopo di lui e riprenderanno nel punto in cui si è schiantato e perduto…Rimbaud ha pregato con le parole soltanto da bambino. La supplica, dopo la rivoluzionaria e accecante stagione poetica, ha assunto i connotati del silenzio…Infine, forse, un salto nel buio: Dio, quel Dio che è più di un semplice aspetto dell’Ignoto o di una parte di esso. Ma questa, di un Dio oscuro, è soltanto l’ombra di un’ipotesi.” La traduzione di Una stagione all’inferno segue subito, occupando la parte centrale del libro, col testo francese a fronte, corredata dalle note e da un’accurata bibliografia (che non ha temuto la vastità di quella esistente, dalla quale ha attinto con sicurezza e ordinato con cura). La sezione che segue – Rimbaud in bianco e nero – è una interessante galleria fotografica che comprende anche inaspettati disegni infantili del poeta francese. L’ultima sezione del libro – Per una crestomazia rimbaudiana – reca la testimonianza di critici e poeti di ieri e di oggi. Si apre con quella dei viventi – Rimabud letto oggi – dove Pistillo invita gli autori italiani da lui scelti a una libera riflessione su Rimbaud (tra loro Alessandro Ceni, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Marco Ercolani, Flavio Ermini, Elio Grasso, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Elio Pecora) e si chiude con Rimbaud letto ieri, che raccoglie citazioni di autori scomparsi, italiani e stranieri (tra i tanti, Luis Aragon, Harold Bloom, Ives Bonnefoy, Benedetto Croce, Mario Luzi, Sandro Penna, Antonio Porta). Per chi si occupa di poesia contemporanea, il panorama conclusivo di pensieri e ricordi dei nostri poeti viventi si rivela materiale prezioso, poiché dimostra la presenza ancor viva, irrisolta e travolgente, della voce poetica del giovane Arthur Rimbaud.
Antonio Fiori