Paolo Parrini
Prima della voce
Samuele Editore, 2021
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Una poesia con la quale si entra subito in empatia, dove “vi è l’urgenza di una ricerca interiore e il desiderio di instaurare un rapporto con la parte più in ombra e tormentata di ciò che siamo”, come dice opportunamente nella prefazione Annalisa Ciampalini. Il poeta si interroga prima sulle ragioni della scrittura, come dovesse sondare l’attendibilità delle sue fonti, quindi procede a ricostruzioni memoriali e sensoriali in pochi versi liberi, talvolta elegiaci, spesso con chiusure arrendevoli o latamente filosofiche: Alla mia sera aggiungi la tua/ al mio dolore il tuo./ Imparare l’ascolto/ nella malattia. Parrini affronta bene, con delicata sapienza, anche l’infanzia e il sentimento amoroso: i ricordi dell’infanzia, in particolare – tanto cari a Pavese, che vi vedeva l’unica possibilità di felicità terrena – sono tra le sorgenti primarie – Prima della voce – della sua poesia. Una poesia matura, pazientemente elaborata e poi quasi sussurrata al lettore, che ne rimane colpito; come colpiti si resta da una poesia deposta fuori dal libro, dopo l’indice e le evidenze editoriali: Il cammino si conclude qui/ dove era cominciato, nella vita insomma.
Antonio Fiori
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Testi
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La pioggia riluce sui lastroni
e rimbalza sopra i fari. Si consuma
così il buio del ritorno a casa.
Domani poseremo ombrelli e lacci,
nere ombre e stracci nuovi.
A pulire le ferite.
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Il sale d’un mare respirato
nelle sere spese a far l’amore
perché alla fine conta amare,
ma questa vita ha troppi incagli
e mura senza appigli.
Tutto s’addormenta
per poi svegliarsi ancora.
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Tu fosti le colline e il sogno
l’ultima corsa vera
prima d’un prato d’erba scura.
Tu volavi oltre questo cielo
non voce non richiamo
perché ogni ora della tarda notte
aveva un nome.
Ora frangono le acque
sulla neve dura
ma ancora mi commuovo se ti penso.
Quel che non fu resta memoria e tempo.
Un angolo di vento ad aspettare.
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Il cammino si conclude qui
dove era cominciato.
I giorni sono sentinelle stanche
riconosci gli odori e il silenzio.
Forse solo un poco più fondo
questo muoversi piano delle cose
l’emozione sale a cercare il fiore incolto.
Sei partito per tornare a casa
ora è tempo di raccoglimento.
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Paolo Parrini (Vinci, 1964), vive a Castelfiorentino. si laurea a Firenze in scienze Politiche indirizzo storico nel 1992. Tra i libri di poesia che ha pubblicato: Quando cadranno i giorni (Ladolfi 2019), Oltre il buio della notte (La vita Felice 2019), Un uomo tra gli uomini (Ladolfi 2020), Dentro tutte le cose c’è amore (Puntoacapo editrice 2021). Quando cadranno i giorni (Ladolfi 2019) ha ottenuto vari riconoscimenti, tra cui la vittoria al Premio Giovanni Pascoli L’Ora di Barga nel 2019, il quarto posto al Premio internazionale Città di Latina nel 2019, il quarto posto al premio Letterario Città di Grottammare nel 2020. Con Un uomo tra gli uomini è stato finalista al Premio Michelangelo Buonarroti di Seravezza nel 2021.