Paola Soriga – tre poesie

SORIGAPaola Soriga è nata a Uta, in provincia di Cagliari, nel 1979. È tra gli ideatori e organizzatori del festival letterario Sulla terra leggeri. Dopo aver pubblicato poesie su “L’Immaginazione”, “Poeti e Poesia”, “L’Accalappiacani” e sulla rivista brasiliana “Rascunho”, ha pubblicato i romanzi Dove finisce Roma (Einaudi Stile Libero 2012) e La stagione che verrà (Ibid., 2015). Scrive per Internazionale.

Paola Soriga
(inediti)

In memoria di un cane
SORIGA LA STAGIONE CHE VERRA

La notte in cui non riuscivo a dormire
è morto il mio cane
che era femmina, piccola e gialla
e io non c’ero.

Dove si archivia la morte di un cane
fra le nostalgie o i dolori piccoli
qual è la cartella, il file,
per l’assenza improvvisa dei sui occhi

il suo abbaiare
agli specchi e alle persone alte
il suo passo che mi viene dietro
o avanti

come quando poi pioveva
e se ne andava senza aspettare
il bacio che stavo per dare
o finissi di bere il mio vino.

La neve la divertiva
la campagna, i pappagalli e gli altri
cani quasi tutti
e qualche umano, ma non il mare.

Non i concerti e le manifestazioni
gli zaini e il ponte delle navi.
Amava la pizza il berimbao e le notti a dormire all’aperto,
casa di Velia, il parco

le buste rotte della spazzatura
e starmi accanto.
Al parco, nelle piazze
sceglievamo un punto

e quello era il punto
dove rincontrarsi, dopo un po’,
e raccontarsi
le cose fatte accadute

i cani e le persone viste
le palle prese al volo i libri letti;
un duo con le vite condivise
come le cartelle sui computer in ufficio

che se modifichi qualcosa,
per dire, il file dei pomeriggi,
cambiavano le forme
del mio tempo e del suo.

In generale un dolce assomigliarsi
nei gusti le abitudini e le scelte
la curiosità e un leggero agitarsi
davanti a un sorriso deciso

a una mano
sul mento;
eravamo alle volte uno schianto, io e lei,
la bionda e la mora

ma adesso lei è morta
e non c’è nessuna foto sua sul web
e non si mandano messaggi o mail
per dire è morta e farsi
dire mi dispiace.

ELETTRA
SORIGA dove finisce roma

Qualche volta, di notte, oppure dopo pranzo,

mi basta solamente pensare alla sua voce
e sento come un fiume sciogliendosi alla foce
di questo corpo mio, e poi il mare calmo.

Professore, lei sempre mi parla emozionato
di parole e poeti, poi tace e veloce
si gira e scompare e a me resta feroce
come un ago nel petto e un bottone saltato.

Sogno continuamente lo stesso sogno rosso:
io che la incontro, lontano dalla scuola
due dita e le sbottono la camicia avvolta
sul suo pomo d’adamo che s’agita e s’ingrossa.

Eppure professore io so che certe volte
anche lei vorrebbe scarmigliarmi i capelli
e poi accarezzarli lontano dai bidelli,
lo so per come trema quella sua ruga in fronte.

Vicini sulle scale alla ricreazione
mi chiede come passo a casa il pomeriggio,
non posso certo dirle che soprattutto fingo
per ore le sue mani che annacquano il mio umore.

Il mondo professore, il mondo quello mio
può stare per intero nella mia stanza piccola,
di lei, della sua vita, so solo qualche briciola
che lei lascia cadere per sbaglio dal panino.

Sogno in quei sogni di quando sono sveglia
di bermi avidamente tutte le sue forze,
e dopo con dolcezza mischiare le mie forme
di ragazzina e morbide con le sue gambe e voglie.

Io penso professore un piccolo pensiero:
che conti il desiderio dell’anima e dei sensi
per questo la dolcezza che ho per i suoi polsi
è uguale all’emozione per il suo sguardo chiaro.

SANTA MARIA DEL MAR

Prima, nei secoli, davanti a questa chiesa
finiva la città
e iniziava il mare.

Scendevano dal monte i poveri del porto,
i massi sulle spalle, il sole sopra il collo,
dicevano
– lente le gambe e salde –
Il peso un poco è tuo
e un po’ della Madonna.

Dentro un tempo che conserva gli anni
gela appena il fiato
e dai vetri la luce del sole di aprile.


Paola Soriga è nata a Uta, in provincia di Cagliari, nel 1979. È tra gli ideatori e organizzatori del festival letterario Sulla terra leggeri. Dopo aver pubblicato poesie su “L’Immaginazione”, “Poeti e Poesia”, “L’Accalappiacani” e sulla rivista brasiliana “Rascunho”, ha pubblicato i romanzi Dove finisce Roma (Einaudi Stile Libero 2012) e La stagione che verrà (Ibid., 2015). Scrive per Internazionale.

Fotografia dell’autrice di Gianluca Vassallo