Marcela Filippi Plaza (1968) è una traduttrice cilena che vive in Italia. Ideatrice del progetto delle antologie bilingue Buena Letra 1 (2012) e Buena Letra 2 (2014) di scrittori ibero-americani tradotti per la prima volta in italiano, e della collana bilingue Fascinoso Verbum, che nei primi tre volumi comprende il poeta e critico letterario italiano Domenico Cara, la poetessa cilena Jeanette Núñez Catalán e il poeta spagnolo Miguel Veyrat. Di sua cura e traduzione Urbs Aeterna (Edizioni Talos, 20 sonetti dedicati a Roma) di Julián Isaías Rodríguez. Attualmente sta preparando l’antologia bilingue Letras (ex Buena Letra), e l’antologia trilingue (portoghese, spagnolo,italiano) per la collana Letras che includerà i più prestigiosi poeti portoghesi contemporanei.
Miguel Veyrat
Tre inediti
Traduzione di Marcela Filippi Plaza
El canto de la alondra
Nada puede domar la violencia de la razón.
Nada la detiene, como anunciara
un divino marqués, padrino del libertinaje.
Es cierto, y yo no sé cómo
ni de qué modo nos sucederá algún día,
amor mío. Pero el tabú sólo existe
para ser violado. ¿Y si pudiste compartir
mi vida, podrías ahora hacerlo
con mi muerte? Yo siento que me pierdo
en ti, y siento que me inunda
un gran océano de sangre. Mas tú mi dulce
amada, me ayudaste a salir de aquella
marea; limpiaste mis ojos y tomándome
la mano con ternura así entonabas:
Tras el canto de la alondra murió Julieta
—y tu grito se desvaneció entre mis brazos.
Il canto dell’allodola
Nulla può domare la violenza della ragione.
Nulla la ferma, come annuncerebbe
un divino marchese, padrino del libertinaggio.
E’ vero, e io non so come
né in quale modo ci accadrà un giorno,
amore mio. Ma il tabù esiste solo
per essere violato. E se hai potuto condividere
la mia vita, potresti ora farlo
con la mia morte? Io sento che mi perdo
in te, e sento che mi inonda
un grande oceano di sangue. Ma tu mia dolce
amata, mi aiutasti ad uscire da quella
marea; pulisti i miei occhi e prendendomi
la mano con tenerezza così intonavi:
dopo il canto dell’allodola morì Giulietta
-e il tuo grido si spense tra le mie braccia.
*
La lengua de mi madre
Iluminado como estaba
intenté enhebrar
la lengua de mi madre
en los caminos sin hilo.
-¿Para qué quiere Dios tener
mi corazón? Si ya es dueño
del silencio y de todas las palabras
que ensarta una tras otra
en este o aquél dolor.
Tiempo suspendido poesía
que sólo se revela
sobre los ríos de sangre
contra la luz indefensa.
La lingua di mia madre
Illuminato com’ero
ho tentato di inanellare
la lingua di mia madre
nei sentieri senza filo.
-Perché vuole Dio avere
il mio cuore, se è già padrone
del silenzio e di tutte le parole
che dispone una dopo l’altra
in questo o quel dolore?
Tempo sospeso poesia
che solo si rivela
sui fiumi di sangue
contro la luce indifesa.
*
Y sin embargo será preciso vivir…
Y sin embargo será preciso vivir por ahora
en el mundo real de abajo —ahí
donde azota la soledad el dolor el crimen
el hambre la traición como en olas
de la mar humana que se estrellan
contra la costa para regresar sin fin
y disolverse tras recitarlo todo en la órbita
luminosa de asteroides de cometas
confirmando la lucífera perfidia de Apolo.
E tuttavia sarà necessario vivere…
E tuttavia sarà necessario vivere per ora
nel mondo reale di sotto -lì
dove affligge la solitudine il dolore il crimine
la fame il tradimento come nelle onde
del mare umano che si infrangono
contro la costa per ritornare senza fine
e dissolversi dopo aver tutto recitato nell’orbita
luminosa di asteroidi di comete
confermando la lucifera perfidia di Apollo.
Fotografia di proprietà dell’autore.