María Isabel Saavedra
(inediti)
traduzione dallo spagnolo argentino di Marcela Filippi Plaza
Ellas, las que en mí habitan
¿Dónde he de buscarte –antigua madre–,
sino en el entresijo del sueño?
A veces, es sólo un latido
el que sostiene tu suave voz o el grito:
tierra roja de cicádeo eco.
¿Y si todo fuera un incierto perímetro?
¿Cuándo –sino en el alba– hundiría mis manos
en tu amorosa simiente?
Es el mismo lamento y tu sed añeja
los que arden en el incienso de mi aliento:
impregnan –ciegos– el paisaje.
Esse, che in me abitano
Dove dovrò cercarti -antica madre-,
se non nell’intercapedine del sogno?
A volte, è solo un palpito
che sostiene la tua esile voce o grido:
terra rossa di cicalino eco.
E se tutto fosse un incerto perimetro?
Quando- se non all’alba- affonderei le mie mani
nel tuo amorevole seme?
È lo stesso lamento e la tua vecchia sete
che ardono nell’incenso del mio respiro:
impregnano -ciechi- i paesaggi.
Llovizna en madrugada
Un desierto antiguo,
cóncavo y de antigua voz
me estremece una vez más:
llorar por nada.
Mi boca se empecina contra el sueño.
Mapa de un incendio que aún no es.
Pioviggine al mattino presto
Un deserto antico,
concavo e di antica voce
mi scuote ancora una volta:
piangere per nulla.
La mia bocca si ostina contra il sonno.
Mappa di un incendio che ancora non è.
Desolación
Madre, maga, amada:
¡Susúrrame esta noche con brutal franqueza, con despojo!
El desierto deslumbra la blanca sábana.
¿Qué llama cuida con esta devoción?
¿Quién es la mujer que se espeja en el espejo?
Parpadea una vela.
Acaso el descubrimiento
de la minúscula partícula
resulte una razón suficiente.
El amurallado: de uno por uno cada ladrillo,
uno que pone el amurallado
y otro que pone el mundo.
Aligera tu dulce paso.
Hilvana de una vez el suave pétalo.
Me miro en mí y no te encuentro.
No encuentro a mis hermanos.
Desolazione
Madre, maga, amata:
Sussurrami questa notte con brutale franchezza, con disagio!
Il deserto abbaglia il bianco lenzuolo.
Di quale fiamma si prende cura con tanta devozione?
Chi è quella donna che si specchia allo specchio?
Tremola una candela.
Forse la scoperta
di una piccola particella
risulti una ragione sufficiente.
La muratura: uno ad uno ogni mattone,
uno messo dal muro
e un altro che mette il mondo.
Alleggerisci il tuo dolce passo
imbastisci in una volta il soave petalo.
Guardo dentro me stessa e non ti trovo.
Non trovo i miei fratelli.
Fotografia di proprietà dell’autrice
Marcela Filippi Plaza (1968) è una traduttrice cilena che vive in Italia, i cui studi e traduzioni hanno contribuito in maniera importante alla diffusione della letteratura latinoamericana, spagnola e portoghese in Italia. Il suo alto grado di conoscenza delle lingue romanze e dell’inglese le è servito per poter sperimentare anche nuove attività editoriali. Ideatrice del progetto delle antologie bilingue Buena Letra 1 (2012) e Buena Letra 2 (2014) di scrittori ibero-americani tradotti per la prima volta in italiano, e della collana bilingue Fascinoso Verbum che, nei primi tre volumi, comprende il poeta e critico letterario italiano Domenico Cara “Ciò che si scorge nella diversa macchia: espiazioni, relitti ignei, passioni, obliqui umori”, la poetessa cilena Jeannette N. Catalán Sogno e poi sono, e il poeta spagnolo Miguel Veyrat La ragione del merlo. Attualmente si sta occupando della traduzione di poesia medievale italiana, che farà parte in futuro di una pubblicazione d’elite. Inoltre, sta preparando l’antologia bilingue Letras (ex Buena Letra), e l’antologia trilingue (portoghese,spagnolo, italiano) per la collana Letras che includerà i più prestigiosi poeti portoghesi contemporanei. Per Atelier ha tradotto Edmundo Herrera, Marta López Vilar.