Marco Vidal González (Sanlúcar de Barrameda-Spain, 1995) è laureato in Lingue e letterature moderne con una menzione in lingue slave presso l’Università di Granada. Lavora presso l’Istituto Cervantes di Sofia, la città in cui vive dal 2017. Nel 2018 è stato premiato al concorso “Worlds and Colors” organizzato dall’Associazione dei giornalisti spagnoli di lingua bulgara per il suo blog letterario The Bulgarian Turtle, in cui scrive articoli sul linguaggio, e sulla letteratura e cultura bulgara. Le sue poesie sono state pubblicate sulla rivista letteraria bulgara “???? ???????? ??????” (New social poetry). Traduce poesie dal bulgaro e dal macedone in spagnolo.
Eleonora Rimolo (Salerno, 1991), laureata in Lettere Classiche e in Filologia Moderna, è dottoranda in Studi Letterari presso l’Università di Salerno. Ha pubblicato il romanzo epistolare Amare le parole (Lite Editions, 2013) e le raccolte poetiche Dell’assenza e della presenza (Matisklo, 2013), La resa dei giorni (Alter Ego, 2015 – Premio Giovani Europa in Versi) e Temeraria gioia (Ladolfi, 2017 – Premio Pascoli “L’ora di Barga”, Premio Civetta di Minerva). “La terra originale” è il suo ultimo libro di poesie, uscito nel 2018 per la collana Gialla di Pordenonelegge-Lietocolle, con prefazione di Giancarlo Pontiggia (Premio Minturnae – Ornella Valerio). Con alcuni inediti ha vinto il Primo Premio Ossi di seppia (Taggia, 2017) e il Primo Premio Città di Conza (Avellino 2018). È Direttore per la sezione online della rivista Atelier.
Marco Vidal Gonzàlez
Tre inediti
(traduzione di Eleonora Rimolo)
Tres maricas
En los ensimismados campos de la Rusia más profunda,
alejados de toda mera civilización
ajenos, a la mirada límpida de la policía heteropatriarcal
tres maricas habitan,
y rezan plegarias, de rodillas.
El cruising es,
su única religión.
*
Tre finocchi.
Nei campi incantati della Russia più profonda,
lontano da qualsiasi altra civiltà
aliena, davanti allo sguardo limpido della polizia eteropatriarca
abitano tre finocchi,
e recitano preghiere, in ginocchio.
Il cruising è
La loro unica religione.
*
CRUISING II
A veces, en el bosque
los árboles murmullan
intercambian miradas.
Incluso andan.
También se acerca.
Interactúan.
A veces, en el baño público
los azulejos palpan el vaho del deseo
pero también son testigos
de las miradas precedentes.
A veces, en el parque
columpios, arbustos y farolas
observan en tensión
el amor que pudo ser
pero no fue
El deseo de una noche.
De un instante.
Pero este anhelo primario
solo deslumbra a lo inerte.
Y mientras tanto, allá
en la civilización maldita
donde nadie siente
donde nadie folla
pasa desapercibida
toda esta lujuria
todo este fervor
que algún día
hubiera podido ser amor
pero no fue.
Dimito. Me exilio.
Yo quiero ser azulejo,
arbusto, árbol
o cenicero en la inmortalidad.
Quiero prender mi deseo.
Quiero que éste se calcine.
Yo solo quiero ser normal
Ir a la civilización.
Y no ser nadie.
Cruising II
A volte, nella foresta,
Gli alberi mormorano
Si scambiano sguardi.
Cammimano perfino.
Si avvicinano anche.
Interagiscono.
A volte, nei bagni pubblici,
le piastrelle toccano la nebbia del desiderio
ma sono anche testimoni
degli sguardi precedenti.
A volte, nel parco
altalene, cespugli e lampioni
guardano in tensione
l’amore che sarebbe potuto essere
ma non è stato
il desiderio di una notte.
Di un istante.
Ma questo desiderio primitivo
abbaglia solo l’inerte.
E nel frattempo, lì
nella maledetta civiltà
dove nessuno sente
dove nessuno scopa
passa inosservato
tutto questo desiderio
tutto questo fervore
quel giorno
sarebbe potuto essere amore
ma non lo è stato.
Mi arrendo. Mi esilio.
Voglio essere nell’immortalità
di una piastrella,
di un cespuglio, di un albero
o di un posacenere.
Voglio accendere il mio desiderio.
Chiedo che sia ridotto a calce viva.
Voglio solo essere normale.
Andare verso la civiltà.
E non essere nessuno.
*
ETAPAS
Ey, que la vida tiene sus etapas.
Ya sabes, los amigos
van y vienen.
Pero no te preocupes, tío, que
ya aparecerá nueva gente
en tu vida.
Es más.
Incluso llegará el día en que
tu novio ni siquiera tu nombre
recuerde cómo pronunciar.
Carpe diem, tío.
Y… De repente,
tanta verdad repentina
me abruma.
Pero yo me armo de valor.
Me giro, en un acto
de solemnidad sincera.
Les miro y les digo
¿entonces, amigos míos,
qué sentido tiene
esta existencia
sabiendo que se volverá mezquina
tras esta inevitable
soledad anunciada?
Pero ya nadie
me responde.
Ellos, también
se fueron.
Sofía 02/11/16
*
Fasi
Ehi, la vita ha le sue fasi.
Sai, gli amici
vanno e vengono.
Ma non preoccuparti, amico, che
nuove persone appariranno
nella tua vita.
E ti dirò di più.
Arriverà anche il giorno che
Il tuo ragazzo non ricorderà nemmeno
Come pronunciare il tuo nome.
Carpe diem, amico.
E… Improvvisamente,
tanta verità inattesa
mi travolge
Ma io mi armo di coraggio.
Mi giro, in un atto
di sincera solennità.
Li guardo e gli dico:
Quindi, amici miei,
che senso ha
questa esistenza
sapendo che diventerà meschina
dopo questa inevitabile
solitudine annunciata?
Ma nessuno
mi risponde
Anche loro
se ne sono andati.
Sofía 02/11/16
Foto di prorpietà dell’autore.