Marco Pelliccioli è nato a Seriate (Bg) il 25 novembre 1982. Ha pubblicato L’orfano (LietoColle-Pordenonelegge, 2016), Premio Inedito Colline di Torino 2015 (con il capitolo La Patirazza) e finalista al Premio Rimini 2016; C’è Nunzia in cortile (LietoColle, 2014), finalista ai Premi letterari Città di Como, Mauro Maconi, Mario Pannunzio e vincitore del Premio Albero Andronico 2015 (con il capitolo C’è un fornello ancora acceso); Vapore metropolitano (Albatros, 2009), terzo classificato al Premio Mario Pannunzio 2009.Per la narrativa ha pubblicato A due passi dal treno (Eclissi, 2015), segnalato dal Premio Italo Calvino 2015; per la saggistica Un dandy a teatro. Oscar Wilde e Woody Allen (MEF, 2008). Ha scritto Ho catturato Coppulone!, sceneggiatura con menzione speciale al Premio Inedito Colline di Torino 2014; In amore non si bara, atto unico teatrale (scritto con il gruppo Macrì) finalista al Premio Inedito Colline di Torino 2010. Laureato in Saperi e tecniche dello spettacolo cinematografico presso l’Università la Sapienza di Roma, lavora per De Agostini Editore.
Marco Pelliccioli (inediti)
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Non so se è spavento, o gioia commossa quando scendo dal treno sfiancato la sera (i freni bruciati, la calca, le scale) ma tu mi travolgi luce che giaci sepolta per mesi e torni d’estate con canti perenni guizzi nel fiume, la vigna e il ciliegio che per lunghi mesi ho atteso fiorire, e lei al balcone, i nudi polpacci le mani ora giunte che incrociano il cielo.
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Li conosci anche tu i sobborghi al mattino la diafana luce che impregna le foglie, le imposte, le carte il vecchio nel gelo con un mozzicone l’operaio sul tetto a tirare dei cavi il ragazzo che sbuffa sui pochi gradoni e ancora non sa, ma cosa c’è poi da sapere?
“Sembravo una ninfa caduta dai rami” pensa un’anziana sola al balcone (i tuffi nel lago all’ombra del tiglio la pelle ambrata schiarita dal sole) poi spreme nel vaso il mozzicone acconcia i panni nel secchio un po’ rotto rientra mesta nell’ombra alle spalle: non vuole sentir le campane.
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Quando scendo le scale e tu mi sembri già lontano le guance un poco rosse la bollicina, il naso la bocca appena aperta cresce dentro di me il magone del pesco alla stazione che vede andare via i fiori sul binario…
Marco Pelliccioli è nato a Seriate (Bg) il 25 novembre 1982. Ha pubblicato L’orfano (LietoColle-Pordenonelegge, 2016), Premio Inedito Colline di Torino 2015 (con il capitolo La Patirazza) e finalista al Premio Rimini 2016; C’è Nunzia in cortile (LietoColle, 2014), finalista ai Premi letterari Città di Como, Mauro Maconi, Mario Pannunzio e vincitore del Premio Albero Andronico 2015 (con il capitolo C’è un fornello ancora acceso); Vapore metropolitano (Albatros, 2009), terzo classificato al Premio Mario Pannunzio 2009.Per la narrativa ha pubblicato A due passi dal treno (Eclissi, 2015), segnalato dal Premio Italo Calvino 2015; per la saggistica Un dandy a teatro. Oscar Wilde e Woody Allen (MEF, 2008). Ha scritto Ho catturato Coppulone!, sceneggiatura con menzione speciale al Premio Inedito Colline di Torino 2014; In amore non si bara, atto unico teatrale (scritto con il gruppo Macrì) finalista al Premio Inedito Colline di Torino 2010. Laureato in Saperi e tecniche dello spettacolo cinematografico presso l’Università la Sapienza di Roma, lavora per De Agostini Editore.
Fotografia di proprietà dell’autore.
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