Marco Nicastro, Scatti della memoria, Buccino (Sa), Eretica, 2018
Nota di Lettura di Giuliano Ladolfi
Concordo con la prefatrice Eva Nicastro, che nella scrittura dei racconti l’autore sia stato agevolato dalla frequentazione con la poesia: lo avverto nell’attenzione alla parola e nella necessità di aprire squarci di senso sulla realtà tramite la memoria.
Il singolo lettore, pur apprezzando tutti i personaggi, a mio parere, si identifica con quello che in quel momento della vita lo rispecchia. Quindi questo lavoro potrebbe accompagnare una persona durante le diverse fasi dell’esistenza in un cammino sempre nuovo alla scoperta di se stessa. La memoria, infatti, è un sollievo e un tormento e non riguarda unicamente le vicende tristi, ma anche quelle liete, perché inevitabilmente produce un cortocircuito con il presente.
Ma il ricordo ci garantisce l’esatta ricostruzione di una vicenda, di una sensazione, di un’emozione? Ogni ricostruzione non è forse soggetta alla situazione che si sta vivendo?
Le vicende raccontate mi hanno posto continui interrogativi.
Senza dubbio il testo è sostanziato da una profonda conoscenza dei meccanismi psicologici che stanno alla base della memoria e che sono stati rappresentati in modo artistico.