Carlotta Lo Galbo
(inediti)
*
Un sottile strato di nostalgia s’appoggia su di me
come l’umido di Romagna impregna la maglia, l’erba, la bottiglia.
Ripercorro strade che non facevo da un anno
e così lì nel mezzo spunti tu con
una bici carica di spesa colorata.
Io ti seguo con lo sguardo, sono appagata, stordita.
Sorrido.
Poi, si spengono le luci.
Sparito. Nel buio, la tua mano diventa la mia.
*
C’è sempre una porta stretta
in cui mi si graffia la schiena.
Salgo per mezzo di scale
arrivo e mi devo lasciare andare.
Ho sognato che vincevo una gara
che ovviamente veniva sospesa.
Ho sognato che in mezzo alla folla eri lì
che mi prendevi la mano.
Ma non ti vedevo.
Vedevo il tuo braccio che si allontanava
e la mia mano restava nella tua fin quando poteva.
Potevo sentire come la toccavi
come parlavi alle mie dita.
Ma non capivo.
Ero solo io a immaginare una voglia mia.
Carlotta Lo Galbo è nata a Palermo nel 1990. Ha compiuto i primi studi universitari a Bologna (Dams) dove prosegue per la laurea magistrale. Una prima selezione di poesia è stata pubblicata per la prima volta in L’estroverso nel Luglio 2016, presentata da Roberto Deidier.
Fotografia di proprietà dell’autrice