Laura Liberale
(inediti)
*
La prima volta fu
per l’addio che febbraio
condensava sui vetri.
“Le tue mani”, implorava
e attecchiva in te.
La seconda, il fantoccio
dissestato a tuo uso
traboccava nel poco
che di te concedevi.
In entrambe ordinasti
tempesta su quel seme:
“Vieni disastro, mieti”.
*
Ci assedieranno i fianchi prosciugati
mai orbitando al di sopra dello sterno;
sbatteranno ancora e ancora contro
il pube, api di pura volontà,
ogni volta cercando
nel miele di un nuovo coito
la disponibilità della nostra carne.
*
L’aria sottratta non tacerà mai
ancora conterai dispnee
e lo scompaginarsi del costato
i colpi del ventre sulla pietra
conterai, il sangue come ranno.
Laura Liberale (1969) è laureata in Filosofia, e dottore di ricerca in Studi Indologici. Ha ottenuto riconoscimenti in svariati premi di poesia e narrativa. Suoi testi sono apparsi su riviste e antologie. Ha pubblicato, oltre ad alcuni saggi indologici, i romanzi Tanatoparty (Meridiano Zero, 2009), Madreferro (Perdisa Pop, 2012); Planctus (Meridiano Zero, 2015); le raccolte poetiche Sari – poesie per la figlia (Napoli, d’If, 2009) e Ballabile terreo (Ibid., 2011). È inoltre tra gli autori di Nuovi poeti italiani 6 (Torino, Einaudi, 2012). Tiene corsi e seminari di scrittura creativa e di Cultura e Filosofia dell’India.
Fotografia dell’autrice tratta dal sito 84 Charing Cross