Giuseppe Ferrara
Raccolta differenziata
Interno Libri Edizioni, 2021
pp.128, euro 15,00
Scienziato prestato alla poesia o invece, con tardiva scoperta, poeta scientifico e civile? (esordisce infatti a 51 anni con la raccolta L’orizzonte degli eventi, edita dalla ferrarese Este Edition). La domanda è ovviamente retorica, aperta validamente a entrambe le opzioni. Il suo ultimo lavoro – Raccolta differenziata – ci propone, più precisamente, un autore che definirei ‘apocalittico’ ma ben informato su quanto prevede e predice: il mare sulla spiaggia, resterà/ come l’onda di Hokusai impietrita. Il mare è molto presente in questa raccolta – o mare annegato nelle plastiche,/ riuscirò un giorno a rivedere/ tra notti d’oroscopi il futuro? Il linguaggio poetico, inevitabilmente, interseca quello scientifico (metani, idrocarburi, polietilene, sversamenti biodegradabili, coluri di equinozi e solstizi, neutrino) ma è capace anche di improvviso e lancinante stilnovismo – più nella mente non risuona amore – e d’ardito ragionare, come quando osa dire – di vivere si può morire/ ma questo mondo arde/ e chiede di nascere,/ di spegnere le resurrezioni/ nei silenzi della carne. La sua è una visione apparentemente senza prospettive, sia per il pianeta che per la storia umana – resta la noia a muovere la storia/ senza nessuno ardore del futuro. Ma dopo aver denunciato con lucidità scientifica i modi e i tempi della fine, la voce del poeta si fa grido di rabbia e di speranza, seppure per interposta persona:
…
Si faccia silenzio sui libri
di geografia delle genesi
e di storia delle apocalissi;
si taccia di chiesa e di economia,
di parabole, iperboli ed ellissi.
I fiumi smettano di fluire,
i fiori di spuntare o almeno di profumare.
Si quieti il temporale
i pianeti si fermino a pregare.
…
La denuncia peraltro non cessa, non può cessare (c’è un testo, più propriamente una metapoesia, Diceria della poesia, dove il poeta, elencando quanto nella poesia non può trovar spazio – il costo di una crociera, il furto del petrolio, il lavoro nero – perciò stesso, paradossalmente, glielo trova). La raccolta è impreziosita da una prima sezione di didascalie scientifiche e relativi ideogrammi, frutto di un antico incontro tra lingua cinese e lingua giapponese, nonché – nel saggio autoriale conclusivo, Nelle more – da accurate digressioni sugli haiku ed i tanka, forme di espressione poetica amatissime dal nostro autore.
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Antonio Fiori
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(un futuro-fuoco)
dopo la sbornia,
per stare meglio, basta
vomitare, hurk…
«la nostra rigenerazione dipende da una, per così dire, ultrafilosofia, che conoscendo l’intiero e l’intimo delle cose, ci ravvicini alla natura» (G. Leopardi, Zibaldone, 115, 7 giugno 1820)
L’apocalisse, il rovesciamento di terra e acqua, di fuoco e ghiaccio può diventare l’ouverture di una nuova sinfonia, la suprema finzione dello sguardo, veramente, umano.
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T’ho lasciato
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T’ho lasciato delle lacrime
all’ingresso, potrebbero servirti,
come quei tuoi sorrisi che porto
sempre in tasca e che sgranocchio
di tanto in tanto. Se vuoi le potrai bere
quando tra un rosso e l’altro
attraverserai deserti o per preparare
a un buon caffè la bocca.
Adesso, per esempio, ho questo languore,
ti prendo un po’ e sorrido prima di
rimettermi a lavoro per altre quattro ore.
*
Riaffermazione del romantico
(dopo W. Stevens)
Nulla la sera sa di serenate:
è ciò che è, così, come son io
nel percepire meglio me stesso in te.
Solo noi due siamo una cosa sola
non tu e la sera nè la sera ed io,
solo io e te possiamo donarci ciò
che posso darti, ricevere da te.
Soli, noi stessi, e solo noi soli
tanto lontani da solitudini fatali
che anche le sere, i cieli e i mari
restano meri fondali ai nostri ii
supremamente fedeli a loro stessi
nella luce che tenue l’una all’altro
fa come di notte il sole fa alla luna.
Giuseppe Ferrara. Nato a Napoli nel 1960, dal 1990 vive e lavora a Ferrara. Dopo la maturità classica, si è laureato in Fisica presso l’Università di Salerno. Esordisce nel 2011 con la raccolta poetica L’orizzonte degli eventi (Este Edition), pubblica in seguito Appunti di viaggio di un funambolo muto (Tracce, 2015) e ora Raccolta differenziata (Interno Libri Edizioni, 2021).