John Taylor – Traduzione di Marco Morello
da “Remembrance of Water & Twenty-FiveTrees (2018)”
The Pin Oak
no ancient tree
chance encounter
in some dark woods
of walnut and oak
and poison ivy
a mere seedling
bought in a nursery
out of town
you are only five
an ordinary town
an ordinary Saturday
no longer ordinary
nor this tree
at least that afternoon
its roots wrapped
in burlap and twine
and we open that bundle
like a present
open that afternoon
suddenly you are older
almost a stranger to yourself
your father shoveling out
a half-sphere of soil
and telling you about geometry
your bare hands plunging
into the wormy dirt
secretly you taste the soil
as if for the first time
knowing you are tasting
something
anything
on this earth
somehow makes you alive
or more alive
almost a stranger to yourself
who is none other
than yourself
you and yourself
you and the earth
what was that feeling
or state of mind
what was it
that recurred now and then
as you grew up for ten years
alongside that tree
also growing up
but taller faster than you
its bronze leaves falling
sprouting again
green
when springtime comes
as needs to happen
you left
never returned to that backyard
never forgot
the name of that tree
the pin oak
with its bundle of roots
wrapped in burlap
LA QUERCIA DI PALUDE
nessun albero antico
incontro casuale
in qualche bosco scuro
di noci o querce
ed edere velenose
una semplice pianticella
comprata in un vivaio
fuori città
hai solo cinque anni
una città ordinaria
un sabato ordinario
non più ordinario
e neanche quest’albero
almeno in quel pomeriggio
le sue radici avvolte
in tela di juta e spago
e noi apriamo quel fagotto
come un regalo
apriamo quel pomeriggio
improvvisamente sei più vecchio
quasi un estraneo per te stesso
tuo padre che spala via
una semisfera di terra
parlandoti di geometria
le tue mani nude tuffate
nello sporco verminoso
di nascosto assaggi la terra
come se fosse la prima volta
sapendo che stai assaggiando
qualcosa
qualsiasi cosa
su questa terra
in qualche modo ti rende vivo
o più vivo
quasi un estraneo per te stesso
che non è altri
che te stesso
tu e te stesso
tu e la terra
cos’era quella sensazione
o stato mentale
cos’era
che tornava di tanto in tanto
mentre crescevi per dieci anni
insieme a quell’albero
che anche cresceva
ma più alto più veloce di te
le sue foglie di bronzo che cadono
e ricacciano
verdi
quando torna la primavera
come deve accadere
tu sei andato via
non tornando più in quel cortile
mai dimenticato
il nome di quell’albero
la quercia di palude
col suo fagotto di radici
avvolte nella tela di juta
*
The River Birch
years later
while you are driving by
tearful for your mother
you see the trunk
tripled in girth
brittle birch
of your youth
rare river birch
at least you thought it rare
knew no others
home base for tag
hide-and-go-seek
on your birthday your girlfriend
her friends and yours
toilet-papered it at midnight
as was done back then
the next morning
a chilly October 1st
you and your father
struck wooden matches
lit the dangling ends of toilet paper
the gentle flames flickering
up through the branches
as was done back then
the flying messengers
the burning ascension
the incomplete consummation
ashes fluttering down
like butterflies
like ashes
the best any of us could do
for a ritual a ceremony
celebrating ourselves
not the river birch around which
all these lives were happening
your life was happening
for a while
now you must concentrate
you are unsure you are the one
who can celebrate the river birch
but you are trying
even as your mother would tell you
to put words down on paper
any words
to get started
LA BETULLA NERA
anni dopo
mentre stai guidando
in lacrime per tua madre
vedi il tronco
triplicato in circonferenza
fragile betulla
della tua giovinezza
rara betulla nera
almeno tu la pensavi rara
non ne conoscevi altre
casa base per chiapparello
e rimpiattino
al tuo compleanno la tua ragazza
i suoi amici e i tuoi
la rivestirono di carta igienica a mezzanotte
come si faceva allora
il mattino dopo
un gelido primo ottobre
tu e tuo padre
strofinaste dei fiammiferi di legno
per accendere le estremità penzolanti della carta igienica
le fiammelle guizzarono
in alto attraverso i rami
come si faceva allora
i messaggeri volanti
l’ascensione fiammeggiante
la consumazione incompleta
ceneri svolazzavano giù
come farfalle
come ceneri
il meglio che ognuno di noi poteva fare
per un rituale una cerimonia
festeggiando noi stessi
non la betulla nera intorno alla quale
tutte queste vite stavano avvenendo
la tua vita stava avvenendo
per un po’
ora devi concentrarti
non sei sicuro di essere tu quello
che può festeggiare la betulla nera
ma stai cercando
proprio come tua madre ti direbbe
di mettere le parole su carta
qualsiasi parola
per iniziare
*
The Silver Maple [Acer saccharinum]
you scratch the first initial
into the smooth gray bark
with a chip of broken glass
found behind the backstop
the most hidden side
of a silver maple among others
forming a little woods
near the water tower
and the blood you suck
you hadn’t felt the slice
on your index finger
tastes of soil and sweat
and soda sugar from the smashed bottle
or is it beer
and something deep
inside you
in your blood
perhaps
beyond it
L’ACERO ARGENTEO
incidi la prima iniziale
nella liscia corteccia grigia
con una scheggia di vetro rotto
trovata dietro una rete di protezione
il lato più nascosto
di un acero argenteo tra altri
che formano un boschetto
vicino alla torre cisterna
e il sangue che ti succhi
non avevi sentito la scaglia
sul tuo indice
sapori di terra e sudore
e zucchero di bibita dalla bottiglia spaccata
o è birra?
e qualcosa di profondo
dentro di te
nel tuo sangue
forse
anche oltre
(traduzione di Marco Morello)
Fotografia di proprietà dell’autore.