Nathalie Handal è nata a Betlemme, Palestina ed è cresciuta in Syd America, Francia and i paesi Arabi. E’ autrice di numerose raccolte, tra i quali Poet in Andalucía –che ha riscosso un successo di critico e pubblico travolgente e che Alice Walker ha definito “poema profondo e denso, un dolente canto di desiderio e determinazione”- e Love and Strange Horses (poi raccolta insignita della Gold Medal Independent Publisher Book Award e che il The New York Times ha definito “un libro che trema d’appartenenza e desiderio”). Tra le onorificenze e premi assegnategli, si ricordano la Lannan Foundation Fellow, il premio Alejo Zuloaga Order in Literature ed è stata Finalista d’Onore per il Gift of Freedom Award. I suoi due ultimi lavori sono La estrella invisible/The Invisible Star (Valparaíso Ediciones, Spain, 2014) e il libro di brevi reportage The Republics, prevista un iscuta a metà 2015 già definito dalla poeta e scrittrice Patricia Smith “uno dei più inventivi che mi sia mai capitato di leggere da uno degli autori più innovativi del nostro tempo. Tra le migliaia di articoli e interviste ricevute, l’ultima è apparsa sul Wall Street Journal.
Nathalie Handal
(inediti)
traduzione dal’inglese di Marco Bini
Corriendo
Let’s say
you took sea salt
and placed it on my lips
Let’s say
by midday you told me your
famous lyrics aren’t written by you
Let’s say
your heart bleeds on my hands
and you say someone else’s name
while inside
Let’s say you show me your dangerous eyes
your hard smile
your other side, steep and wide
Let’s say you bring me to the scent of lust
and let the sun fall between our legs
would that be enough
or isn’t love stranger.
Corriendo
Diciamo
che hai preso sale marino
e me l’hai sparso sulle labbra
diciamo
che nel mezzo del giorno mi hai detto che
le tue note poesie non sono opera tua
diciamo
che il tuo cuore mi sanguina tra le mani
e che chiami un altro nome
mentre mi sei dentro
diciamo che mi mostri i tuoi occhi pericolosi
il tuo sorriso arcigno
il tuo lato nascosto, ripido e aperto
diciamo che mi introduci all’aroma del piacere
e che ci fai scivolare il sole tra le gambe
sarebbe già abbastanza
è o non è l’amore cosa strana.
Les Fenêtres—Three Drafts
Draft One
Say hello. What’s your name?
Place a thought in his mouth.
Whisper you want him—immediately.
Say, baby you smell like no other.
And as he enters, leave.
Draft Two
Look at him. But don’t greet him.
Leave your coffee breath as is.
Don’t speak.
Lower your eyes. You’re not
interested. Then stand up,
motion—follow me. And as he enters,
enter too. But don’t let him know.
Draft Three
Stand naked with heels on.
Ask him to kiss your belly button.
To turn his breathing the other way,
and decide which way to enter.
Les Fenêtres — tre scene
Prima scena
Digli «ciao, come ti chiami?»
mettigli in bocca un’idea.
Sospiragli che lo vuoi, subito.
Digli «profumi come nessun altro».
E appena entra, vattene.
Seconda scena
Guardalo, senza salutare.
Lascia che il tuo alito sappia di caffè.
Non dire nulla,
abbassa gli occhi. Non sei
interessata. Poi alzati,
fagli cenno di seguirti. Appena entra,
fallo anche tu. Ma non farglielo sapere.
Terza scena
Resta in piedi, nuda, con i tacchi.
Chiedigli di baciarti l’ombelico.
Di gettare da una parte il suo respiro,
e decidi tu da che parte entrare.
On the Way to Jerez de la Frontera
Maybe you are missing
a part of you,
or you are out of questions,
or you are nowhere in sight
and everyone’s looking for you.
Maybe noise
is where pleasure lives,
where a version
of death hides.
Maybe we know nothing
of what surrounds us,
and the sherry we drink—
fino, amontillado, oloroso—
fills us with what we can’t desire
for too long.
We need to invent something
about ourselves:
the country we are from,
this striking white color,
this empty shadow,
and the paper burning
inside of it, inside of it
the distance
moving
ash in the back of our eyes.
Sulla strada verso Jerez de la Frontera
Forse senti la mancanza
di un pezzo di te,
o hai esaurito le domande,
o non ti si vede da nessuna parte
ma tutti quanti ti cercano.
Forse il rumore
è dove il piacere vive,
dove si nasconde
una versione della morte.
Forse non sappiamo nulla
di ciò che ci circonda,
e lo sherry nel bicchiere –
fino, amontillado, oloroso –
ci riempie di ciò che non possiamo
desiderare troppo a lungo.
Dobbiamo inventarci qualcosa
che ci riguardi:
il paese da cui veniamo,
questo bianco allucinante,
questa ombra vuota
e la carta che vi brucia
dentro, dentro la distanza
muove cenere
dietro i nostri occhi.
Nathalie Handal è nata a Betlemme, Palestina ed è cresciuta in Syd America, Francia and i paesi Arabi. E’ autrice di numerose raccolte, tra i quali Poet in Andalucía –che ha riscosso un successo di critico e pubblico travolgente e che Alice Walker ha definito “poema profondo e denso, un dolente canto di desiderio e determinazione”- e Love and Strange Horses (poi raccolta insignita della Gold Medal Independent Publisher Book Award e che il The New York Times ha definito “un libro che trema d’appartenenza e desiderio”). Tra le onorificenze e premi assegnategli, si ricordano la Lannan Foundation Fellow, il premio Alejo Zuloaga Order in Literature ed è stata Finalista d’Onore per il Gift of Freedom Award. I suoi due ultimi lavori sono La estrella invisible/The Invisible Star (Valparaíso Ediciones, Spain, 2014) e il libro di brevi reportage The Republics, prevista un iscuta a metà 2015 già definito dalla poeta e scrittrice Patricia Smith “uno dei più inventivi che mi sia mai capitato di leggere da uno degli autori più innovativi del nostro tempo. Tra le migliaia di articoli e interviste ricevute, l’ultima è apparsa sul Wall Street Journal.
Fotografia di proprietà dell’autrice.
Marco Bini (1984) vive e lavora a Vignola (MO). Laureato in Lettere moderne all’Università di Bologna, scrive poesie e traduce da inglese, tedesco e francese. Collabora con l’organizzazione di Poesia Festival in provincia di Modena. Nel 2011 ha pubblicato per Ladolfi editore Conoscenza del vento (Premio Giusti e finalista Premio Camaiore), e nello stesso anno suoi testi sono apparsi sull’antologia La generazione entrante (Ladolfi editore).
Per Atelier ha tradotto:
– Evgenij Evtushenko (Rus / USA)
– Amiri Baraka (USA)
– John Kinsella (AUS)
– Peter Sirr (IRL)
– Amu Nnadi (NIG)