Gianluca Furnari – da “Vangelo elementare”

 FURNARI

Gianluca Fùrnari è nato nel 1993 a Catania e vive a Santa Maria di Licodia. Laureato in Lettere con una tesi sulle Rime d’amore di Torquato Tasso, studia Filologia Classica all’Università di Catania. La sua raccolta d’esordio, Vangelo elementare, è risultata finalista al Premio Rimini 2015 ed è in corso di pubblicazione per i tipi di Walter Raffaelli. Suoi testi sono apparsi sull’antologia Post ‘900, lirici e narrativi (Ladolfi, 2015) a cura di M. Fantuzzi e I. Leardini. È membro e collaboratore attivo del Centro di Poesia Contemporanea di Catania.

Gianluca Fùrnari
da Vangelo elementare
(inediti)

  

X.

Che cosa chiameremo l’essenziale
di quella strada che imboccammo a caso?
di questo sogno che trovammo in sogno?

Che cosa di quel nostro pedinare
il gergo della luce sulle pietre
nella speranza che la luce a un tratto
si decodificasse?

A noi quel sogno simulava tutto,
replicava i paesaggi, gli alfabeti,
le sue rare eruzioni di concetti

 

(brancicavamo nudi dentro un sogno
che non era mai il nostro, stropicciandoci
le mani come un torto);

eppure sugli stagni
dove ci fermavamo nei mattini
intesi al freddo delle rive
qualcosa insorgeva, quasi un’anima
improvvisa, sommersa:

giustificava tutto.

 

 

XXI.
FURNARI Vangelo elementare di Gianluca Fùrnari1Tutta la strada percorsa in penombra
per arrivare fino a te: dov’eri?
O perché ti mostravi solo un’ora
prima del sole? A un tratto
ci toccava lasciarci come amanti
pieni di dubbi, padre, e ogni parola
risaliva più stanca e meno chiara.

Avremmo mai potuto confessarti
che tu non esistevi?
che eri un colloquio con il nostro amore?

Noi volevamo indietro il mondo intero
che ti implicava, tutti i suoi crepuscoli
e i suoi passaggi d’aria – il mondo vero
almeno fino all’esosfera – e sotto
il tuo corpo, a sorreggere gli abbracci.

 

 

XXVII.

Ti chiamavamo luce appena umana,

se con i corpi prendevamo le onde
simili all’acqua che attraversavamo
(ma più sottili, bianchi come i ciottoli):
e tu guidavi al largo le nostre trasparenze –

se l’acquazzone, luce,
sfrenava i rami lungo le paludi
dove eravamo entrati per amore
(noi per quelle paludi troppo chiari):
e tu portavi le paludi al sonno –

se poi però piangevi la tua altezza
sui nostri corpi, luce appena umana –
se poi morivi sulle nostre bocche.


Gianluca Fùrnari è nato nel 1993 a Catania e vive a Santa Maria di Licodia. Laureato in Lettere con una tesi sulle Rime d’amore di Torquato Tasso, studia Filologia Classica all’Università di Catania. La sua raccolta d’esordio, Vangelo elementare, è risultata finalista al Premio Rimini 2015 ed è in corso di pubblicazione per i tipi di Walter Raffaelli. Suoi testi sono apparsi sull’antologia Post ‘900, lirici e narrativi (Ladolfi, 2015) a cura di M. Fantuzzi e I. Leardini. È membro e collaboratore attivo del Centro di Poesia Contemporanea di Catania.

  

Fotografia di proprietà dell’autore.