Francesco Gallina (1992) è docente di scuola superiore, cultore della materia e dottorando di ricerca presso l’Università degli Studi di Parma. Collabora con riviste specialistiche («Studi e Problemi di Critica Testuale», «Arabeschi», «Purloined Letters», «Campi immaginabili», «Griseldaonline»). È autore di saggi di letteratura italiana, come Sotto bella menzogna. Influenze eterodosse e catare nel Convivio e nella Commedia di Dante Alighieri (Arezzo, Helicon, 2017), e curatele scientifiche, come il recente Atlante Italo Svevo, a cura sua e di Paolo Briganti (Milano, Unicopli, 2019). Esordisce nel 2011 sull’antologia Cose a Parole e Logos (Giulio Perrone, 2011). Nel centenario della nascita di Giuseppe Verdi, vince il Premio “Va, pensiero” (2013) con la poesia in metrica barbara Preludio al “Rigoletto”. Nel 2013 e 2017 è candidato nella rosa dei dieci finalisti al Dante d’oro dell’Associazione studentesca Letteraria “Bocconi d’Inchiostro”. Nel 2014 è tra i vincitori del Concorso di poesia “Tapirulan” con le poesie Frammenti di educazione, Diottrie e Necrologio della genuinità, pubblicate nell’antologia Mevoj (Edizioni Tapirulan, 2014). Nel 2015 sono pubblicate sette sue poesie con nota critica di Sonia Caporossi su «Critica impura». Nel 2016 è vincitore del Premio “Edgardo Cantone”, indetto dalla Rubiconia Accademia dei Filopatridi: i testi sono pubblicati sull’antologia del Premio (Margelloni, 2016). Nel 2017 vince la medaglia d’oro della Società Dante Alighieri per la poesia.
Francesco Gallina
Inediti
dal suo primo libro di poesia in attesa di pubblicazione, medicin-alia, atlante medico in versi.
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LA FIRMA
Con non altri che te
è il colloquio.
V. Sereni, Via Scarlatti
talvolta il segno della croce, il ciglio
imparadisato della Madonna
(articolo 2, secondo comma)
nella cappella del polichirurgico
non bastano a raccogliere la forza
per seminare di inchiostro il consenso
informato, il bianco prato quadrato
a piè pagina, basculante in mano
come il teschio di Amleto: acconsento
o non acconsento?
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L’ECOGRAFIA
l’esperienza dello schermo è esperienza
di una metafisica in itinere:
l’embrione si proietta virtuale
si specchia oltre l’utero, le membrane
valica l’aria, l’ultrasuono, si fa eone
corpuscolo in onda sul canale
dove passa la sitcom singolare
ectoplasma di pixel, logos
in formazione cellulare
davanti alle pupille in visibilio della madre
*
IL CANCRO
di noduli una midolla
genera la bestia che allunga le chele
muta incide l’urbanistica del seno
nell’utero della cellula s’inurba
l’animale, s’indraca, inaridisce,
rende zolla nel silenzio ciò che trova
da un secondo all’altro è altro il paesaggio
il manto ora è terra dura, lo skyline
la prospettiva Nevskij di Battiato
sottosopra
Fotografia di proprietà dell’autore.