Franca Alaimo
(inediti)
Il vuoto
(a Bruno Galluccio)
Senza angoli e senza fondamenta
è questo spazio immenso
che ci sovrasta e si sposta
sulle nostre fronti
con la luna e le stelle,
le nebulose e i pianeti
di gas, di ghiaccio, di pietra.
Qui, sulla Terra, lo sostengono
soltanto le piccole cose da niente:
i fili dell’erba, le ali degli uccelli,
le nuvole e le mani dei bambini
quando lanciano i loro aquiloni
per imparare le oscillazioni
dello spazio-tempo e scoprire
al limite dell’immaginario
la leggerissima felicità del niente:
carta velina che palpita nel vento.
Con altri occhi
Ci sono giorni in cui guardando
i volti della gente
la loro bellezza mi sorprende
fino a spalancarmi il cuore
come un colpo di vento.
E a tutti vorrei dire: io vi amo,
vi amo solamente
perché ci siete, perché siete vivi.
E come mi commuove
l’illividirsi lento lento
delle cose nella putrefazione
che mi insegna la pietà del tempo
nel preparare la sorte del morire.
E che stupore vedere
in un documentario
le cellule del papilloma
esplodere e moltiplicarsi
come a primavera i fiori
ubbidendo alla vocazione
del fare ogni cosa perfettamente.
E aprendo le braccia come rami
mi sembra di toccarla
la cupola bellissima del cielo
immaginando l’oltre sempre più grande
che non so, e il futuro e l’ancora
che non sanno il mio essere adesso,
il mio avere una tana di carne
come una minuscola bestiola,
ma tanto più stupefacente
quanto più somiglia al niente
del mio respirare molecole d’aria
e la mia anima-vento.
A porte spalancate
Una figlia cattiva senza radici,
una madre di vento e di fumo,
una moglie di carta e di luna:
così dicevano, però tutti entrarono:
i padri, le madri, il figlio, lo sposo.
Mi abitarono un poco, mi derubarono,
mi mordicchiarono il cuore
e poi mi abbandonarono
lasciando più sassi che carezze.
Ma che lungo disastro, che forte spavento
è stata la storia dei miei sentimenti.
Però quante emozioni,
quanti ricordi e che bellissime rose
sono nate da questo roveto.
Adesso sono stanca, sola e piena di anni.
Tuttavia
sto ancora sulla soglia di casa,
la porta spalancata.
Aspetto.
Aspetto.
Franca Alaimo esordisce come poeta nel 1989 con Impossibile luna, a cui seguiranno altre 14 sillogi. Sul sito La Recherche ha pubblicato tre e-book (due sillogi poetiche ed un epistolario). Ha collaborato con Pietro Terminelli nella redazione della rivista L’involucro, con Tommaso Romano in quella di Spiritualità & Letteratura, ed attualmente con Maggiani e Brenna, direttori della rivista on-line La Recherche. Ha tradotto due brevi sillogi di Peter Russell. Ha pubblicato saggi sulla poesia di Domenico Cara (La firma dell’essere, ed. Atti e fatti lombardi, 2003), Tommaso Romano (Le eutopie del viaggio, ed. Vallecchi, 2005), Gianni Rescigno (La polpa amorosa della poesia, ed. Lepisma, 2007), Luciano Luisi (Luciano Luisi. Una vita come poema, 2009, ed. Lepisma), Franco Loi (su Angeli e poeti. ed. Guido Miano) e centinaia di recensioni sulla produzione dei poeti contemporanei. Sue poesie sono state pubblicate in molte antologie e riviste e storie della letteratura contemporanea, tra le quali Insulari. Romanzo della letteratura siciliana, curato da Stefano Lanuzza (Stampa Alternativa, 2009).
Fotografia di proprietà dell’autrice