Emilia Barbato (Napoli, 1971), vive a Milano. Laureata in Economia presso l’Università degli Studi Federico II, si occupa di controllo di gestione e sistemi informativi. Dopo l’antologia Pensieri stupendi – i capolavori nascosti (La Casa Di Gould, 2010), ha pubblicato il suo primo libro Geografie di un Orlo (CSA Editrice, 2011) Memoriali Bianchi (Edizioni Smasher, 2014) e diverse antologie con Fusibilialibri, Ursini, Aletti e Fondazione Mario Luzi Editore. Del 2016 la raccolta Capogatto (Alessandria, Puntoacapo).
(inediti)
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in questo buco nero più del nero
dove tutto è primordio di suono,
in questa nervatura dorsale
placenta e distacco, mi sento tremare,
l’universo in me ha l’aspra grazia
di un Maelström e i tempi lunghi
di un ruminante, il dolore è un lampo,
la querula frequenza di un bosone
*
un oceano lattescente di silenzio
svanisce i crinali autunnali
e la memoria di Dio nell’idrometeora
sospesa sul mare, qui
nessuno ti verrà a cercare,
solo un affollamento di paure,
un’eco dal fondovalle che impegna
mulattiera e rocce.
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l’intensità lirica del vento
solleva nuvoli di polvere
e una Salsola stanca, Dio ci spende
la danza di un ragno violino
e un po’ di benevolenza sciogliendo
in cielo una pasticca arancione,
su questa terra anche essere stati
il nome di qualcuno è un’ambizione
Fotografia di proprietà dell’autrice