Domenico Cara, saggista, studioso d’arte e di letteratura, poeta, editore, giornalista pubblicista, prefatore d’innumerevoli opere di poesia, di narrativa e presentatore in catalogo di monografie di artisti contemporanei. E’ nato a Grotterìa (Reggio Calabria)il 27 settembre 1927, ed è residente a Milano dal 1952.
Ha fondato diverse piccole case editrici: Laboratorio delle Arti, Criteron, Kerouac, Istituto Bibliografico Lombardo, Edizioni Fin de Siècle, Edizioni del Drago di Seta, Edizioni del Quarto Oceano, Edizioni del Punto più Alto e diretto i periodici e le riviste: La Ginestra, Uomo e immagini, Italia Moderna Produce, Aperti in squarci, Anterem, Tracce, L’involucro, Post-scriptum, Le dimore dell’occhio; ha curato alcune collane di scritture creative e critiche: ”Integrazioni”, ”La curva catenaria”, “In Parola e altre vicende testuali”, “Le esperienze riflesse”, “Illuminazioni” e ha organizzato per venti edizioni il premio “Laboratorio delle Arti” per la poesia, narrativa e la saggistica.
Ha collaborato e collabora a innumerevoli riviste: Il Ponte, Der Bogen, Phantomas, Prospettive culturali, Contrappunto, Zeta, L’ozio letterario, Calabria Sconosciuta, Calabria, Il filo rosso, Arenaria, Alias, Punto d’Incontro, Quinta generazione, Stazione di Posta, Il Convivio, Inonija, Nuove lettere, La battana, Kiliagono, Fermenti, Incroci, Vernice, La Clessidra e altre.
E’ stato incluso in varie antologie della poesia del Novecento e i suoi scritti tradotti in alcune lingue straniere. Nel 1970 è stato relatore al Convegno su “La funzione del poeta nella società contemporanea” ad Abano Terme con: Franco Fortini, Luciano Erba, Maria Luisa Spaziani, Margherita Guidacci, Andrea Zanzotto, Sebastiano Vassalli, Giorgio Bàrberi Squarotti, Gianni Toti, Eugenio Miccini, Davide Maria Turoldo e altri. Nel 1981 relatore al Convegno di Critici Letterari Internazionali ad Alghero, presieduto da Mario Sansone, con eminenti poeti, critici, insegnanti universitari d’ogni parte del mondo. Ha fatto parte, inoltre, in diverse edizioni dei Premi “Reggiolo”, “Pavese”, “Dino Campana”, “Elsa Morante”, “Fermenti” e altri, nonché presidente in alcune edizioni del “Premio Romagna” e del Premio “Satyagraha” di Riccione, e in innumerevoli premi d’arte in Italia, e a Barcellona (Spagna) per il disegno “Juan Mirò” in una Giuria Internazionale. Ha fondato a Venezia, nei primi Anni Sessanta, Dialettica delle tendenze, formata da un gruppo di giovani artisti d’avanguardia. Ha organizzato dal 9 al 24 marzo 1974 Le connessioni simultanee, mostra itinerale d’arte contemporanea ne BENELUX. Fra gl’innumerevoli riconoscimenti tre Premi della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e i seguenti primi premi: “ Bergamo e Provincia”, “Isola d’Oro”, “ Casalecchio del Reno”, “ Don Bellissimo”, “ Serravalle Sesia”, “L’ Esagono”, “Villaroel”, “ Marineo”, “ Anassilaos”, “ Brianza”, “ Catanzaro”(in giuria: il dantista Umberto Bosco, Walter Mauro, Walter Pedullà presidente ed altri), “ Ziré d’Oro”, “ Orient – Express”. Un “Omaggio a Domenico Cara” sull’opera poetica “Esperimenti sulla Sfinge” è stato dedicato dal Comune di S. Giovanni di Gerace (RC), il 10 agosto 1987 da studiosi, quali: Sen. Emilio Argiroffi, Prof. Gaetano Briguglio, Dott. Giovanni Pittari, Sen. Sisinio Zito. Il Comune di Seregno (MI), ha organizzato diversi incontri su alcune delle sue opere. Sul lavoro culturale sono state dedicate monografie nel 1987, 1992, 2003, 2006. E’ autore di molti inediti di: poesia, prosa, aforismi, saggi letterari e d’arte.
Domenico Cara Inediti
Da Epifanie dell’esperienza
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1
In labili specchi di io feriale, occidentale città, tutto è ormai logoro e si configura in immersioni patologiche, quotidiane (malgrado questo, non usare l’anima per la paura di soccombere all’improvviso)
2
Quel caro e prossimo addio, che ancora torna fra noi, conosce le occulte dicerie contro figure di un sodalizio iperteso: approcci e relazioni discutibili, sensi d’altro sguardo temporale, da dove sarebbe sorto un singolare, dissonante futuro
3
Le leggi comunque hanno buone intenzioni di definire il meglio, assimilare eventi, una struttura lodevole di mozioni e tesi, riacquistando in esse un nome fraterno, e-insieme- la godibilità di ogni pretesto, impropria musica, o a come agire per echi e misure d’uomo, prive d’ogni mutazione
4
Non è più colloquiale lo sforzo contro gl’inganni, le soluzioni imperfette, gli evi che continuano ad aggirarsi con tardività nei nostri discorsi convenzionali, immiti; nelle stagioni che si ripetono irregolari, umane e disumane che siano (e naturali)
5
Chiamo appunto un oltre per gli ascolti di codeste ciance e conflitti, gli equilibri timorosi di essere coinvolti in domani assai difficili, tra parole randagie, ire atrofizzate, conversazioni aleatorie legate a innumerevoli negazioni di status in forse Nello scompiglio il reale non soffre, visto che è abituato all’intrinseco malcostume, e la morte è sempre la più tragica verità!
Da Ferragosto
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Seme di un monologo
Nella sua strana duttilità l’io inventa le sue insonnie, e invoca il dio di bionde cose
Accende le spurie ambizioni tra vortici di realtà, altri languori d’esistenza ebbra, una doppia vita rissosa, spoglia, che legge se stessa sontuosa nella solitudine del suo idillio, e di una fiaba d’ozio, differente dal nostro travaglio e stile…
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La dimensione del piacere
Il nostro zucchero riattivo si consuma a iridate dosi: i suoi cristalli dolci, i pensieri che assaporano la vita dell’esatta dimensione del desiderio, della gola che è all’origine del gusto, e ripete i gesti di piacere, nutre
Il suo io non è sospetto, ma forma che si scioglie in bocca, afferra quella ricchezza che si dissolve come brina, e quindi sfugge a mala pena tra lingua avida e palato
In una scelta garantita dal mattino, persiste come dono progressivo ad annullarsi nel caffè, complice del suo sapore, in generale assedio di quell’essere in cui si riconosce
Fotografia di proprietà di Dorian Cara.
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