Daniela Gentile (Locorotondo, 1991) vive e lavora come insegnante a Siena, dove si è laureata in Lettere Classiche. Nulla sanno le parole è la sua opera prima
Daniela Gentile da Nulla sanno le parole (anteprima editoriale della raccolta in uscita a dicembre 2017 per i tipi di Pietre Vive Editore)
REALIA
Il cielo è sempre violento con noi.
Ci illude che le cose possano passare come passano i colori dall’azzurro al rosso cupo.
Abbiamo resistito a lungo nel non dirci della malinconia delle domeniche pomeriggio: ci affezioniamo a colori di copertine, tazze sbeccate, scontrini stropicciati, qualche matita.
Miopi verso la cura degli argini e dei confini fragili della comunicazione, speriamo che i bordi del cuore sfumino in un magenta delle sei, dopo il temporale.
Ma di aria siamo quasi e si fa esperienza, per caso, la finestra che chiude le nuvole più in là, prima della sera.
Hai paura del buio, tu?
AFTERGLOW
Le altezze soltanto valgono a raccontare la persistenza di noi in questo inverno: gli stormi di uccelli che migrano incantano anche il vento, le tue lontananze.
Poche luci si mantengono oltre i tetti e i riverberi del tramonto dondolano il ricordo di un nostro incontro.
Sono, oggi, più sensibile alla studiata felicità (sola felicità possibile) di questi risultati che sembrano (devono sembrare) doni del cielo e implicano invece tutto un atteggiamento e un’esperienza.
Ho paura, da quassù, che niente tornerà indietro se non poche nuvole bianche, qualche stella e un’impercettibile sensazione di esattezza.
NOTIZIE DAL DILUVIO
“Attenuanti sentimentali” mi era parso, sin dall’inizio, un bel titolo. E del fatto che le cose ritornino ciclicamente ci avverte anche il gatto, in giardino, già timoroso dell’autunno sotto i gerani: porre fine alle pretese e alle spiegazioni è già il segnale di una nuova, diversa stagione? Si svuotano di colpo i cassetti per far spazio alle sciarpe. Sarò lì presto, mi hai detto, fingendo progetti che ora il tetto stenta a sopportare (le tue leggi cederanno prima o poi e con loro l’indirizzo delle tue debolezze: ignori tutto, si sa, delle mie fughe e dei tradimenti di me). Piove dal soffitto stanotte, ti rispondo, e nulla avrà pietà dei nostri sentimenti: il treno delle tre o le nostre carezze tra gli ombrelli. La vita è così puntuale, dopo di te.
Raccolta di brevi suite in prosa poetica, Nulla sanno le parole è una sorta di epistolario sulla distanza, una serie di lettere indirizzate a un qualcuno talmente lontano da essere impalpabile, dove le umane corrispondenze sono già indirizzate all’addio. Opera dall’estrema eleganza formale, incentrata sulla precarietà dei rapporti umani, l’opera di Daniela Gentile è anche una atto di fede verso la poesia, nella sua capacità di essere da una parte chiave di lettura del dolore, con toni talvolta stupiti, più spesso rassegnati, dall’altra lenitiva al senso di vuoto provocato da tale distanza attraverso la continua ricerca di una bellezza ideale.
Fotografia di proprietà dell’autrice
Iniziare a digitare per vedere i risultati o premere ESC per chiudere