Courtney Sina Meredith
da Brown Girls in Bright Red Lipstick (Auckland, Beatnik, 2012)
Traduzione dall’inglese di Francesca Benocci
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No Motorbikes, No Golf
Way South
I said where you from baby?
And you said Way South
Nup
nah
never been there
what grows there
women or moss?
And you said
Way South flowers
purple hearts with blood grape trim and hymns
hymns like cotton fish across the white sun
a smoky cherub wide-eyed chorus
wailing on and calling on
and falling on
hymns
rise up from the baking tar
a rose cloud of voice
a crimson Cortina on the corner
and Lorna is a nice name for a girl
and Paola is a nice name for a black Tahitian pearl
hymns
rise up from the shadow limbs
and yard milk sodden mouth
out the back round the back
down the back
and you said
Way South.
It isn’t like an island nipple nup
no breezing trees and caramel sand
no coconut truths spilling over woven fans
no plans of making love to the land.
Ther isn’t a wooden face
to stand my hands against and still
the rising falling chest
the salty dusky mess
Way South like a bat back to hell.
Babies grow in babies
leaving paisley prints on ladies’ skin
finer than and greener than
a pounamu teardrop
in the eyes of no man’s land.
But can you hear the voices?
Clear as chimes at dusk
we eat sea hearts
black and pulsing
skin the shells of
silver rust
this is where
the angels come
to down their wings and cuss!
‘Way South’
like dead love
walking
wailing
crawling
back to lust.
You can spy
the timber spine
of every creature
on his step
straight for cemeteries resting heads
and flower beds on top of death beds
joking ‘bout the big smoke
and the doubts that will not rest
souls pity the metal facts of the city
nodding that we’ve missed
the dunes and cliffs
lining pebbles skyward
gift upon gift
the mountain body
stands and lies
Way South
where the beast sleeps
Way South
with its mean streets
and ciggy stained teeth.
Nup
nah
I’ve never been there,
what grows there?
Way South
Way South.
*
Rushing Dolls are everywhere
city nits bright chequered vixens
revolutions hanging out the washing.
This is not a back of the bus mocking
flock of chuck-clad dreamers bridge riffing
you can’t buy this at Duty Free it’s an uprising.
Still at home in love with Rome Japan
obsessed with wing span and the Jesus
who grants wishes like a morphed Snata-Alchemist.
They’re blank eyed in the mall
destined to wash hands basins
print double sided policies of someone else’s making.
Bloody rainbows
possesed with visions the gone old
soft faced prophet died with.
Reckless romantic beating the pavement
poor on your last-legs couch
soul-pouring the garage carpet.
Cutting battery chikens in prayer
red-eyed hard-wired restless
their blood swims with spirits.
*
Cause Fishing
That chick in my office with the ponytail
better stop mincing her church skirt
red dirt in Uganda, red earth on skulls
the mouth is a revolver, shooting letters back home
blackened
children
my gut is green with peas
catholic silver beet
and dusty whales
huts in the lounge, plaid sheets
thick with crumbs
we’re up against the mirror
pony backing height
still, you bear plagues
still, I don’t see in the dark.
I want a mentor who won’t whore me out
New York swoop
– I’ll empty my pockets for short trips to memory
trying to stay friends
with names in my phone
trying to fall
in love with brains.
Another hall / community jaw
families smiling in their debt
how grown
the credits are
when the show ends.
Nestled against my collar bone
red beads from the city of Tonga
all words I want for myself
turn in the night
the tide has no father.
When I’m older my sisters will carry umbrellas
and beat
the sun
and bait
the moon
give my scattered organs
a breast to come home to.
I’m calling it
‘cause fishing’
pink flames dancing
every body wants
a monster
in the kitchen
a voice
heating oil.
Stop bringing your body round home
hiding it under my sheets
saying the roads are too bruised
this time of year
I’m no good at giving change
I would not time travel
give my younger self
advice
a chance.
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(traduzione dall’inglese di Francesca Benocci)
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..
Niente motociclette, niente golf
Sud Sud
ho detto di dove sei tesoro?
E tu hai detto di Sud Sud
M-mh
nah
mai stata lì
che ci cresce
donne o muschio?
E tu hai detto
fiori del Sud Sud
cuori viola decorati di vinaccia sanguigno e inni
inni come pesce cotone attraverso il sole bianco
un coro incredulo di cherubini dagli occhi fumosi
che guaiscono e chiamano
e cadono
inni
sorgono dal catrame bollente
una nuvola rosa di voce
una Cortina cremisi nell’angolo
e Lorna è un bel nome per una femmina
e Paola è un bel nome per una perla nera di Tahiti
inni
sorgono dalle membra d’ombra
dalle bocche zuppe di latte di cortile
sul retro nel retro
dal retro
e tu hai detto
Sud Sud
Non è come il capezzolo di un’isola m-mh
né alberi ventosi né sabbia caramello
né verità di cocco che gocciano su ventagli intrecciati
nessun progetto di fare l’amore con la terra.
Non c’è volto legnoso
per premerci sopra i palmi eppure
il petto si abbassa e si alza
confusione bruna e salsa
A Sud Sud come un pipistrello ritorna all’inferno.
I bambini crescono dentro i bambini
lasciano stampe cachemire sulla pelle delle donne
più delicate e più verdi che
una lacrima di pounamu [1]
negli occhi della terra di nessuno.
Ma le senti le voci?
Chiare come campane al tramonto
mangiamo cuori di mare
neri e pulsanti
spelliamo le conchiglie
dalla ruggine argentea
ed è qui
che gli angeli si fermano
per smettere le ali e bestemmiare!
‘A Sud Sud’
come il morto amore
camminando
guaendo
strisciando
torna alla lussuria.
Puoi intravedere
le vertebre di legno
di ogni creatura
sul suo gradino
dritto per i cimiteri teste assorte
e letti di fiori sopra letti di morte
scherzare sul grande fumo
e i sui dubbi che non si placano
le anime hanno pietà dei fatti metallici della città
accennano che ci siamo persi
le dune e le scogliere
impilando ciottoli verso il cielo
regalo su regalo
il corpo della montagna
si erge e giace
A Sud Sud
dov’è la bestia dormiente
A Sud Sud
con le sue strade violente
e macchie di siga sui denti.
M-m
nah
non sono mai stata lì
che ci cresce?
A Sud Sud
A Sud Sud.
[1] Pounamu – Si tratta del nome della giada in lingua maori. Questa pietra è molto presente tra gli artefatti degli aborigeni neozelandesi, in forma sia di armi che di monili molto elaborati.
*
Rushing Dolls dappertutto
pidocchi della città volpi a quadri brillanti
rivoluzioni che stendono i panni ad asciugare.
Questo non è uno degli scherzi in fondo al bus
masse di sognatrici in chuck[1] in giro per il ponte
questa non puoi comprarla al Duty Free è una rivolta.
A casa innamorate di Roma Giappone
fissate con l’apertura alare e il Cristo
che esaudisce desideri come un Babbo Natale-Alchimista.
Senz’occhi al centro commerciale
destinate a pulire i lavandini
stampano leggi a due facce che qualcun altro ha scritto.
Arcobaleni di sangue
posseduti dalle visioni con cui i profeti
invecchiati dal volto dolce sono morti.
Romantiche incaute battono il pavimento
povere sul tuo divano sgangherato
inondano d’anima il tappeto del garage.
Fanno a pezzi i polli in batteria pregando
occhi rossi istintive irrequiete
il loro sangue nuota con gli spiriti
[1] chuck – Sono scarpe, di solito a mezza caviglia, sul modello delle All Star.
*
Pesca di ragioni
Quella ragazza con la coda di cavallo nel mio ufficio
dovrebbe smetterla di cincischiarsi la gonna buona
polvere rossa in Uganda, terra rossa sui teschi
la bocca è un revolver che spara lettere a casa
bambini
anneriti
ho la pancia verde di piselli
di bietole cattoliche
e balene polverose
capanne in sala d’attesa, plaid
pieni di briciole
siamo davanti allo specchio
alte uguali a cavalluccio
eppure, porti i segni
eppure, nel buio non vedo
Voglio un mentore che non mi prostituisca
New York fregata
– mi svuoterei le tasche per brevi gite nella memoria
vorrei rimanere amica
dei nomi nel mio telefono
cercare di
innamorarmi del cervello.
Un’altra sala / mascella di quartiere
le famiglie sorridono nei debit
come sono cresciuti
i crediti
alla fine dello spettacolo.
Accoccolate contro la mia clavicola
perline rosse della città di Tonga
tutte parole che voglio per me
consegnano la notte
la marea non ha padre.
Quando sarò più vecchia le mie sorelle porteranno ombrelli
e sconfiggeranno
il sole
e stuzzicheranno
la luna
daranno ai miei organi sparpagliati
un petto cui tornare.
La chiamo
‘pesca di ragioni’
fiamme rosa che danzano
tutti vogliono
un mostro
in cucina
una voce
olio che si scalda.
Smetti di trascinare il corpo a casa
e di nascondermelo sotto le lenzuola
dicendo che le strade sono troppo livide
in questo periodo dell’anno
non sono brava a dare cambiamento
Non viaggerei nel tempo
per dare a una più giovane me
consigli
una possibilità.
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Courney Sina Meredith (Nuova Zelanda, 1986) è laureata in Inglese e Scienze Politiche all’Università di Auckland dove ha studiato anche Legge. Vive a Londra. Il suo primo libro, Brown Girls In Bright Red Lipstick si è immediatamente imposto come un caso editoriale affermandola come miglior esordio sia in patria che all’estero. Alla Fiera del Libro di Francoforte la raccolta è stata presentato in una performance assieme al gruppo di danza samoa Tatau. La scrittura scenica Rushing dolls ha vinto tre National Award ed è stata successivamente inclusa nell’antologia colletanea Urbanesia (Playmarket, 2012). E’ stata la più giovane autrice dell’area del Pacifico e della Nuova Zelanda ad essere stata selezionata come Writer in Residence in seno alle LiteraturRaum Bleibtreu di Berlino nel 2011. Durante il soggiorno in Germania ha collaborato con la compagnia Mau Theatre alla prima mondiale dello spettacolo Le Savali. Tra i tour di letture, si segnalano l’Indonesia (nel 2012) e a Londra nel 2012 è stata delegato del British Council in seno alle Olimpiadi Culturali. E’ stata lecturer alla Oxford University e alla House of the Lords. Informazioni sulla sua attività al sito http://courtneymeredith.com/
Francesca Benocci (1985) ha conseguito una laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Siena, dove ha poi completato un Master in Traduzione Letteraria. Sta per intraprendere un dottorato in Traduzione Letteraria (poesia femminile neozelandese) presso il New Zealand Centre for Literary Translation della Victoria University of Wellington in Nuova Zelanda. Sue traduzioni sono apparse su La Libellula e Journal of Italian Translation. È anche autrice di poesie e racconti. Informazioni sulla sua attività al sito www.francescabenocci.com