Claudia Tejeda (Alta Gracia, Argentina, 1969) è poeta, narratrice e promotrice culturale. Coordina il Caffè Letterario Las Malas Compañías e il Laboratorio di scrittura creativa del Paseo Nocolasa. Partecipa a incontri nazionali e internazionali. Ha pubblicato i seguenti libri: De hiedras y grietas (poesie e racconti, 2004), Como racimo de abejas (narrativa breve, 2009), Andamios de pan (poesia, 2012), El Rayo imperfecto (poesia, premio edizione, 2014), Un ojo con patio (poesia, 2016), Los ángeles no tienen tumba (poesia, 2018), Trencadís-poemas de amor irregular (poesía, 2018), Mentiritas y enredos para leer panza arriba (libro per l’infanzia, 2019), Libreta de almacén (poesia, 2020, Menzione concorso Adolfo Bioy Casares, 2019). È presente anche in diverse antologie.
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Emilio Coco (S. Marco in Lamis, 1940) è ispanista e traduttore. È autore di diverse antologie di poesia spagnola e di tre volumi di teatro spagnolo. Ha pubblicato anche antologie di poesia italiana tradotta in spagnolo in Messico, Spagna e Colombia. L’ultima, La poesía del siglo XX en Italia è uscita nel 2017 presso Visor di Madrid. Con l’editore Walter Raffaelli ha pubblicato florilegi di poesia catalana, messicana, colombiana, cubana, honduregna, boliviana, ecuadoriana, costaricana e Il fiore della poesia latinoamericana d’oggi in tre volumi. Presso lo stesso editore dirige la collana di poesia “Ispanoamericana”. Come poeta, ha pubblicato sette libri di poesia in Italia, riuniti sotto il titolo Poesie 1990-2020 (2021) e quindici fra la Spagna e l’America latina, l’ultimo dei quali Del amor y otros duelos con Valparaíso di Granada (Spagna, 2020), oltre a varie plaquette. In Romania è uscita nel 2020 la traduzione del suo libro Il dono della notte, dal titolo Darul nop?ii. Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti. Nel 2003 è stato insignito dal re Juan Carlos I del titolo di commendatore dell’ordine “Alfonso X el Sabio”, uno dei più alti riconoscimenti che si concedono in Spagna per meriti culturali. Nel 2010 gli è stata conferita dall’Università di Carabobo in Venezuela l’onorificenza “Alejo Zuloaga Egusquiza”. Nel 2011 gli è stata assegnata in Messico la medaglia d’argento per “su gran labor de traductor de la poesía mexicana”. Nel 2014 gli hanno tributato un omaggio al Festival “Letras en la mar” di Puerto Vallarta, in Messico. Nel 2016 gli è stato attribuito il premio internazionale Ramón López Velarde. Nel 2020 è stato poeta omaggiato a Quito, in Ecuador, nell’ambito del festival di poesia “Paralelo cero”. È stato tradotto in dodici lingue e ha partecipato a numerosi festival di poesia in Spagna, Francia, Messico, Venezuela, Argentina, Nicaragua, Honduras, Colombia, Perù, Ecuador, Bolivia, Paraguay e Turchia.
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EXAMEN DE CONCIENCIA
Mojo dos dedos en agua bendita
para persignarme.
El resto de la mano sabe
la verdadera distancia
entre mi frente
y mi pecho.
ESAME DI COSCIENZA
Bagno le dita nell’acqua benedetta
per farmi il segno della croce.
Il resto della mano sa
la vera distanza
tra la mia fronte
e il mio petto.
PILATO
Conserva un diente de leche
la niña viuda de Disney.
Jamás fue la elegida de un príncipe
en el baile de los remiendos.
Vende pimpollos sin espinas
a los enamorados.
Qué será de ella sin falsas rosas
cuando sea el tiempo
de las muelas de juicio.
A esta hora en la calle
se lavan las manos los monstruos
con la baba de los pecadores.
Ella es una majestad sin custodia
en el florero de las pirañas.
PILATO
Conserva un dente da latte
la bambina vedova di Disney.
Non fu mai scelta da un principe
nel ballo dei rattoppi.
Vende boccioli senza spine
agli innamorati.
Che ne sarà di lei senza false rose
quando arriverà il tempo
del dente del giudizio.
A quest’ora per strada
si lavano le mani i mostri
con la bava dei peccatori.
Lei è una maestà senza custodia
nel portafiori dei pirahna.
PUENTES
Yo tenía un ángel
en la cabecera de mi cama
que perdí con la vida
y las mudanzas.
A veces lo llamo
cuando necesito su dulce compañía.
A veces él me llama
cuando se siente un niño en la oscuridad
tratando de cruzar un puente.
PONTI
Io avevo un angelo
al capezzale del mio letto
che ho perso con la vita
e coi traslochi.
A volte lo chiamo
quando ho bisogno della sua dolce compagnia.
A volte lui mi chiama
quando si sente un bambino al buio
che cerca di attraversare un ponte.