Clara Vajthó
Tre inediti
IL MOBILETTO FRACASSATO
Per la mia casetta nuova
(che già è molto buffo
che io abbia questamia casetta)
ho comprato in rete un mobiletto
da mettere sotto un pesantissimo
lavello di pietra
E mi arriva con il corriere
e io apro il pacco tutta contenta
e il mobiletto cade a pezzi:
un piede rotto
un lato rotto
il piano rotto
altre parti rotte
Per un momento
ho il nervoso
la rabbia
l’ansia del cambio merce danneggiata
Poi lo guardo con affetto
lui mobiletto
non all’altezza delle mie aspettative
lui tutto rotto già da nuovo
Lui che mi dice
che ridicola
è questa nostra vita
MATTUTINA
E mi son fatta un po’ di tenerezza
che in uno slancio di socievolezza
ho confidato al banconiere dei salumi
problemi col lattosio e coi profumi
E lui mi guarda
con sguardo indifferente
come per dire:
Non me ne frega niente
E io vorrei
non aver scavalcato
di salumi e formaggi
lo steccato
Vorrei dirgli qualcosa che lo scuota
dal soffocante peso del suo niente
dalla noia di sé e del suo lavoro
che scuota me dal ruolo di cliente
Ma sono solo le nove del mattino
nella mia testa sfuma il sonno al giorno
inispirata e persa guardo intorno
e gli farfuglio Grazie a lei, buongiorno
LIBERA
Nell’intreccio dei legami
sono libera nel cuore
tanto posto per l’affetto
poco posto per l’amore
per l’amore quello scritto
sopra i baci perugina
un’aggiunta di glucosio
distillata in ogni rima
come dice una mia amica
che di anni ne ha novanta :
“Se rinasco un’altra volta
son più donna e meno santa
e ogni bacio che raccolgo
sarà un bacio solamente
senza attribuirgli amore
che alla fine non val niente”
Che la vita poi cos’è
raccontarsi tante storie
e poi viverle davvero
coi ricordi e le memorie
che la vita è un gioco strano
e calato nel tuo ruolo
troppo attento alle tue mosse
non ti accorgi d’esser solo
e nell’altro cerchi te
ma se non lo sai guardare
non sei tu quello che trovi
non è lui che puoi amare
tanto che mi viene il dubbio
che con tutta ‘sta paura
sia degli altri che di sé
ci perdiamo l’avventura
ma alle cinque del mattino
c’è già fuori un po’ di luce
canto piano una canzone
ed ascolto la mia voce
Clara Vajthò vive tra Venezia e Torino. Dal 2009 è entrata nel circuito degli slam nazionali ottenendo numerose vittorie. Sue poesie sono presenti nelle Antologie: Pink Ink, scritture comiche molto femminili, Zona Editore, Arezzo 2003; LiberaMente ovvero dappertutto si può leggere anche in sala da bagno, Graphe.it Edizioni, Perugia 2006; Sex A’ Porter, Nuoviautori Edizioni, 2006; Antologia Linfera 2008, Edizioni Progetto Cultura; Pollockiana, poeti italiani contemporanei per la nuova pittura americana, Torino Poesia, 2009. Nel maggio 2007 viene pubblicato dalla Graphe.it Edizioni di Perugia il libro Poesiole doppiosensuali con illustrazioni dell’autrice. Nel 2015 escono l’ebook Come fanno l’amore gli scoiattoli, Matisklo Edizioni ed il libro Storie di Cazzo e Figa, scoiattoli e altri amici, Miraggi Edizioni.
Fotografia di proprietà dell’autrice.