Carlo Ragliani (Monselice, 1992) vive a Candiana, studia presso l’ateneo ferrarese di giurisprudenza. È redattore in Atelier Online e Laboratori Poesia. Altri suoi interventi critici appaiono su “Nazione Indiana”, pubblicato ne La radice dell’inchiostro (ArgoLibri, 2021), sul numero 100 di “Atelier” cartaceo, su “Il Segnale”, “Poesia del nostro tempo”, e “Menabò”. Suoi testi sono apparsi su antologie e riviste letterarie, tra cui “Poetarum Silva”, “La Balena Bianca”, “Inverso”, “Carteggi letterari”, “Niedergasse”, “Atelier” e tradotti in lingua spagnola dal Centro Cultural Tina Modotti. Ha pubblicato Lo stigma (ItalicpeQuod, 2019).
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Dalla raccolta inedita “La carne”
nell’oscuro
non il pane
né il calice
segretano l’eterno
dentro il cadavere
indegni
mangiamo morte
per sentirci amati
*
ricomporre l’opera
erigerla all’esistenza
non sia l’esigenza
di finitezza
per il corpo cui nulla
si risparmia
ma la necessità
di sradicare
l’onnipotenza
oscena
e fecondarla
*
non ha sparso
che bruma d’incenso
il castigo di
consegnare braci
ma il misero voto
vermina la promessa
e rimorde
di non dare pace
nemmeno ai morti
© Fotografia di Fabrizio Rosada
© Illustrazione: Andrea Nicolato