Con Liberi di dire Carlangelo Mauro ci dà una seconda serie di Saggi su autori contemporanei, dedicati a poeti del nostro tempo. L’autore, che ha pubblicato numerosi e apprezzati testi di critica letteraria, curato edizioni di scritti giornalistici di Quasimodo mai raccolti in volume, rispetto alla prima serie stavolta amplia il suo sguardo e non si sofferma solo su pochi e riconosciuti poeti, ma analizza i versi di ben tredici autori, alcuni dei quali, pur avendo dato prova del loro valore in opere mature, non sono noti al grande pubblico degli amanti della letteratura. Anche in considerazione del fatto che la poesia, più che leggerla, la si scrive, con la dannosa conseguenza di inflazionare un mercato già di per sé asfittico e di coprire con un vacuo chiacchiericcio le poche voci che meriterebbero di essere ascoltate.
Mauro ne è consapevole e dà spazio a poeti interessanti ed originali, ma soprattutto, e credo sia questo uno dei maggiori meriti del volume, dà rilievo a poeti campani (napoletani, irpini, salernitani) che non ricevono adeguata attenzione critica, causa i distorti meccanismi delle logiche dell’industria culturale, che tendono a privilegiare la diffusione di opere di autori del Nord, là dove è presente la grande editoria e c’è una maggiore ricezione da parte del pubblico.
Ed allora è davvero gratificante per il lettore scoprire i giovani campani Domenico Cipriano (che contamina poesia e musica collaborando con vari artisti nell’allestimento di video-performance), Stelvio Di Spigno (autore di una poesia essenziale, quasi prosciugata, caratterizzata da una nudità che agisce sia a livello semantico che stilistico), Mario Fresa (di cui si analizza Alluminio, che si connette ad una tradizione novecentesca, ma non disdegna le reinterpretazioni della tradizione trecentesca), Vincenzo Frungillo (davvero originale il suo poemetto Ogni cinque bracciate, che racconta la parabola di quattro campionesse di nuoto dell’ex Germania Orientale, dai trionfi del loro corpo alla loro decomposizione per doping), Luigia Sorrentino (conduttrice di programmi letterari per la RAI, che ne Le onde della terra, ispirandosi liberamente al terremoto del 23 novembre in Irpinia, medita sul rapporto tra vita e morte).
Accanto a questi citati, altri poeti affermati e in attività quali Sebastiano Aglieco, Maurizio Cucchi, Luigi Fontanella, Umberto Piersanti, Ugo Piscopo, Giancarlo Pontiggia, Loretto Rafanelli, Antonio Spagnuolo, attraverso i cui testi il lettore potrà istituire anche un confronto tra vecchie e nuove generazioni che delinei un percorso della poesia italiana negli ultimi decenni. L’unico poeta non più vivente esaminato è Elio Pagliarani, mentore di Vincenzo Frungillo che guarda alla Ragazza Carla come ad un modello. Con questo saggio, dunque, l’autore, che è anche poeta, porta a termine una prima ricognizione della poesia contemporanea italiana del Duemila, operando delle scelte che, anche se naturalmente hanno il carattere della soggettività, sono anche responsabili, nel senso che non sono influenzate dall’appartenenza ad una particolare scuola poetica o critica, ma sono il frutto di scrupolose ricerche e di attente letture delle opere, indagate sapientemente dai ferri del mestiere del lavoro critico.
Carlangelo Mauro, dottore di ricerca in Italianistica, nel 2014 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale in Letteratura Italiana Contemporanea (seconda fascia). Ha pubblicato le monografie Di corte in corte. Per una lettura dell’opera poetica di Colantonio Carmignano. (2012; poi Partenopeo Suavio: storia e testi, 2016); Rifare un mondo. Sui Colloqui di Quasimodo (2013); ‘Liberi di dire’. Saggi su poeti contemporanei (2013); Liberi di dire. Saggi su poeti contemporanei, Seconda serie (2017). Ha pubblicato diversi saggi sull’Otto / Novecento in riviste scientifiche e volumi collettanei. Ha curato vari volumi tra cui le edizioni integrali di scritti giornalistici di Quasimodo apparsi su settimanali negli anni ’60: Colloqui. “Tempo” 1964-1968 (2012); Il falso e il vero verde. “Le Ore” 1960-1964, (2014; nuova ed. 2015). Attivo come poeta ha pubblicato alcuni libri di poesia (Il giardino e i passi, pref. di Maurizio Cucchi, Archinto, 2012).
Pasquale Gerardo Santella, docente nei Licei, ha insegnato Progettazione Didattica presso la Scuola Interuniversitaria di Specializzazione all’Insegnamento dell’Università di Salerno, dove è stato anche Cultore della Materia presso le cattedre di Sociologia e Sociologia dell’educazione. Ha pubblicato diversi volumi sulla letteratura, i mass media e il cinema tra cui: Il linguaggio dei mass media (1989), Ermes e l’inetto (1992), Miele amaro. Conversazione con Mario Luzi (1999), La letteratura come fenomeno sociale (2000), Il cinema come fenomeno sociale (con Enzo Rega, 2005), Michela, Cesira, Dino e gli altri. Antologia modulare di Alberto Moravia (2006); il più recente è Sopravvivere a facebook (con Luigi Montanino, 2017).